Il 18 settembre 2020 la Commissione europea ha presentato il piano d’azione dell’UE contro il razzismo 2020-2025, nel quale vengono definite una serie di misure volte ad intensificare gli interventi, ad aiutare le persone appartenenti a minoranze razziali o etniche a far sentire la loro voce e a riunire i soggetti interessati a tutti i livelli in uno sforzo comune mirante a contrastare il razzismo in modo più efficace e a costruire, per tutti, una vita libera dal razzismo e dalle discriminazioni.
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, nel discorso pronunciato dinanzi al Parlamento europeo il 17 giugno 2020, ha affermato: “Dobbiamo parlare di razzismo, ma dobbiamo anche agire. Cambiare direzione è sempre possibile se ve ne è la volontà. Sono felice di vivere in una società che condanna il razzismo, ma non dovremmo limitarci alla semplice condanna. Il motto della nostra Unione europea è “Uniti nella diversità” e il nostro compito è essere all’altezza di queste parole e dare ad esse un significato concreto”.
Il razzismo colpisce l’essenza stessa dei valori dell’UE. Promuovere la lotta contro il razzismo nell’UE è una responsabilità condivisa che richiede un impegno comune, deciso e costante. Le istituzioni, gli Stati membri e le agenzie dell’UE devono collaborare con le organizzazioni della società civile, le parti sociali e il settore privato per compiere progressi concreti verso l’eliminazione di questa piaga dalle nostre società. La Commissione invita tutti gli attori e i soggetti interessati ad avviare un dialogo aperto, onesto e costante per contribuire a orientare l’ulteriore elaborazione e attuazione delle politiche di lotta al razzismo. Nell’ambito di questo dialogo, le istituzioni e gli Stati membri dell’UE devono adottare un nuovo approccio per collaborare con la società civile e garantire che le persone appartenenti a minoranze razziali o etniche possano far sentire la propria voce.
Il suo obiettivo principale è quello di eliminare ogni discriminazione riguardante il razzismo, attraverso diverse linee guida da seguire. In primis, si vuole aumentare il livello di cooperazione tra i vari Stati che fanno parte dell’Unione europea, ma non solo. La coordinazione infatti dovrà anche riguardare i media, nonché le forze dell’ordine nazionali e anche la società.
L’Ue inoltre ha distinto 5 livelli differenti nel piano in questione, tenendo conto che tutti prevedono di nominare un coordinatore del programma. Il primo punto riguarda l’applicazione del diritto Ue sulla questione del razzismo. Le leggi in Europa sono presenti infatti a riguardo, ma saranno riviste. Per questo, nel 2022 si presume che possa esserci una nuova legislazione in materia.
Il secondo punto invece riguarda la realizzazione di un dialogo continuo tra il coordinatore del piano e gli altri rappresentanti. In questo modo, si migliorerà la comunicazione. Il terzo scopo è quello di migliorare l’azione relativa al controllo e alla protezione dei cittadini Ue da problematiche razziali. Per questo, si intensificheranno le attività svolte dalla polizia e in questo modo si potranno anche prevenire problemi di discriminazioni. Non terminano qui però le caratteristiche del piano in questione.
Il piano d’azione Ue riguardante la lotta al razzismo si compone anche di un punto basato sulla realizzazione di piani nazionali. In questo modo, la linea d’azione viene svolta anche a livello locale. Ulteriore scopo poi è quello di migliorare la selezione del personale Ue in materia di razzismo, al fine di rendere migliore il livello di assunzione. In questo modo, sarà migliore anche la rappresentatività del personale che si occupa di svolgere il piano d’azione.
A tutto questo si aggiunge anche la sensibilizzazione della lotta al razzismo, nonché il miglioramento del livello comunicativo. Per questo, si cercherà di fare propaganda attraverso diversi canali di comunicazione, ma non solo. Saranno infatti coinvolti non solo i media, ma anche diversi altri ambiti, come ad esempio quello culturale, dell’istruzione, quello sportivo.
In questo modo sarà anche possibile raccogliere al meglio diversi dati e formulare opportune soluzioni per le problematiche. Si può quindi affermare che uno degli obiettivi principali del piano in questione sia quello di rendere anche più forti le risposte politiche nella lotta al razzismo. Proprio per questo, si preparerà una selezione migliore, che terrà in considerazione solo i profili maggiormente preparati.
Come si è visto, il piano, già attivo dallo scorso anno, potrà addirittura cambiare alcuni punti della legislazione riguardo l’ambito razziale. Il suo fine primario è quello di lottare contro questo tipo di discriminazione ed evitare che si verifichino episodi collegati a questa tematiche e problematiche ad essa connesse.