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Esteri

Regno Unito: niente lockdown, ma più restrizioni

Regno Unito Niente lockdown ma più restrizioni

“Mi spiace dirlo ma, assieme a Spagna e Francia, abbiamo raggiunto un punto di svolta pericoloso.”

Così Boris Johnson martedì 22 settembre rivolto al parlamento.

Scongiurato un secondo lockdown, ma introdotte misure ancora più restrittive, che potrebbero durare per circa sei mesi, il tempo necessario per sviluppare un vaccino ma anche, ha aggiunto, nuove cure e nuovi test.
Niente pubblico agli eventi sportivi, coprifuoco alle 10 per pub e ristoranti, dove potrà essere effettuato solo servizio al tavolo, divieto di frequentare altre case, massimo 15 persone ai matrimoni.
Aumentate le multe per chi viola le regole e se necessario sarà fatto intervenire l’esercito.
Incoraggiato il lavoro da casa quando possibile ma niente misure di supporto all’economia.
La Confederazione dell’Industria Britannica afferma: “un sostituto della cassa integrazione è disperatamente urgente.”
Le scuole rimangono aperte, ma il numero di studenti lasciato a casa per via dei casi positivi è quadruplicato in una settimana.
 
DA ISRAELE NUOVO COVID-TEST PER GLI AEREOPORTI
Si chiama SpectraLIT, il nuovo test anti-Covid che si avvale dell’Intelligenza Artificiale.
È stato creato dalla compagnia israeliana Newsight, che ha ottenuto un accordo col gigante della sicurezza aereoportuale ICTS Europe.
Previsti a breve dei test pilota in due principali aereoporti e se risulterà efficace il progetto coinvolgerà 120 aereoporti in 23 paesi del mondo, spiega il The Times of Israel.
Il test consiste in gargarismi con 10 millilitri di un particolare collutorio e nello sputare successivamente la saliva in un contenitore.
L’esito è immediato e bypassa le attese relative ai test di laboratorio a cui comunque il soggetto è rimandato nel caso risulti positivo.
“Non più scomodo delle impronte digitali,” afferma il direttore di Newsight.
Dimentica di dire che una compagnia privata avrà la possibilità di accedere al DNA di milioni di persone.
 
BOLIVIA: LA PRESIDENTE AD INTERIM ÁÑEZ RINUNCIA ALLE PRESIDENZIALI
A un mese esatto dalle elezioni in Bolivia, Jeanine Áñez rinuncia alla candidatura presidenziale.
Ragione ufficiale: non provocare ulteriori divisioni e dispersione di voti.
Si avvicina il 18 ottobre, data del voto, e Luis Arce, leader del Partito Socialista Mas – a cui appartiene anche l’ex presidente in esilio Evo Morales, è in testa ai sondaggi e potrebbe vincere agevolmente al primo round di consultazioni.
Áñez, nominata presidente ad interim durante quel che i sostenitori di Morales definiscono un colpo di stato con l’appoggio di paesi esterni, risulta solamente quarta.
“Se non ci uniamo, Morales ritornerà,” ha aggiunto, senza tuttavia esprimersi sul candidato che appoggerà.
 
Per Andromeda Project  
testi a cura di Leni Remedios
video editing, Nicola Alberi
 
 

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