Audizione sulla manovra presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato delle Parti Sociali
“E’ necessario avviare un confronto che sia costante e preventivo, che coinvolga anche le parti sociali, prima che vengano prese le decisioni. Ci troviamo a discutere di una legge di bilancio dopo che il Cdm l’ha già decisa, non c’è nessuna polemica ma la richiesta di una assoluta assunzione di responsabilità, come dice il presidente della Repubblica nessuno esce da solo da questa situazione. Rivendichiamo che la riprogettazione del nostro Paese sia frutto di un confronto vero“. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini (in foto in collegamento web), in audizione sulla manovra presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. “Dentro questa legge di bilancio ci sono cose che noi consideriamo positive, dalla proroga della cassa integrazione al blocco dei licenziamenti, dalla conferma della strutturalità delle detrazioni sul lavoro dipendente all’assegno unico universale. Se ragioniamo però di ammortizzatori sociali e di politiche attive per il lavoro è necessario andare verso una vera riforma complessiva affinché ci sia un sistema di tutele universale per tutte le forme di lavoro” spiega Landini. “Così come – aggiunge – la riforma fiscale è per noi un elemento centrale, pensiamo quindi che va potenziata la lotta all’evasione fiscale rafforzando tutta l’integrazione tra le varie banche dati e pensiamo che sia necessario avviare un tavolo di discussione di confronto sulla riforma fiscale complessiva, anche l’assegno unico universale deve stare dentro un ragionamento di riforma complessiva che rimetta al centro il principio della progressività. Un Paese che continua ad avere 107 mld di evasione fiscale all’anno non è più una cosa accettabile e quelle risorse vanno recuperate per fare gli investimenti necessari sulla scuola, sulla sanità, sul diritto alla formazione per creare nuovo lavoro“.
“La manovra dalle anticipazioni ci appare molto debole nell’insieme” afferma invece Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl. “Noi abbiamo apprezzato – aggiunge – che sul tema lavoro si sia recepito quanto concordato nel confronto con il governo, con la proroga della cassa integrazione Covid per cui vengono stanziati 5 mld così come la proroga del blocco dei licenziamenti fino a tutto marzo. Importante il finanziamento degli incentivi all’assunzione a tempo indeterminato di giovani e donne, soprattutto nel Sud. Le misure sul capitolo lavoro secondo noi appaiono tuttavia insufficienti a fronte delle criticità dell’attuale situazione che stiamo vivendo di emergenza sanitaria, economica, sociale e produttiva che secondo noi richiede un accostamento di risorse ben più imponente e anche misure più incisive“.
“Non vogliamo fare la concertazione né vogliamo scrivere la manovra – sottolinea il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri – ma in un momento così delicato e straordinario ci saremmo aspettati che si avviasse un confronto articolato sulle scelte del Paese che coinvolgesse tutte le parti sociali“.
“Sulla parte previdenziale ci saremmo aspettati più attenzione per Ape social e lavoratori fragili” sottolinea poi l’esponente della Uil. Secondo Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, “il ddl bilancio, giunto peraltro con grave ritardo, capita in un momento molto difficile. Il timido rimbalzo estivo non doveva alimentare facili entusiasmi anche nella compagine governativa, il 2020 si chiude con una pesantissima contrazione del Pil, con 1 mln di posti di lavoro in meno e con una povertà schizzata a livelli del 2008-09. Il governo non ha saputo dare risposte ai cittadini accumulando un ritardo sempre maggiore“.
Assenti stranamente non convocati i sindacalisti della Confsal, la Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori, solitamente distanti dalla linea dei sindacati tradizionali e più in sintonia con l’Ugl.