In occasione della giornata internazionale della disabilità, istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU il 3 dicembre 1981 con lo scopo di promuovere l’inclusione delle persone disabili e combattere ogni forma di discriminazione, pubblichiamo il racconto “Le virtù nascoste” di una bambina, Cecilia Pepe, che ha vinto la XVII Edizione del Concorso letterario nazionale FantasticHandicap (2019), organizzato dal Comune di Carrara e dall’Associazione Centro Documentazione Handicap di Carrara, per racconti sul tema dell’handicap, sezione B Giovani.
Le virtù nascoste – Cecilia Pepe
Ermanno è un gatto tutto nero con gli occhi gialli e la coda molto lunga. Mamma gatta è costretta a legarla con un fiocco perché il povero Gatto Ermanno rischia di inciampare e cadere. I suoi amici animali lo prendono in giro per la sua strana lunga coda. Per questo motivo Gatto Ermanno piange tutti i giorni.
E’ un giorno di primavera e gli amici animali stanno giocando e correndo nel prato. C’è anche Aquila Lucia. Gatto Ermanno non gioca per paura di essere deriso. Durante il gioco, Aquila Lucia non si accorge di una grossa radice d’albero e vi inciampa sopra, precipitando nel fiume.
“Aiuto! Aiuto!” grida disperata. Ma nessuno la sente.
L’unico che viene in suo soccorso è Gatto Ermanno, che scioglie prontamente la sua lunga coda e la getta nel fiume. Aquila Lucia la afferra con il becco ed è presto salva.
“Grazie!” esclama all’amico “La tua lunga coda mi ha salvato!”.
Tutti gli amici animali si avvicinano, applaudendo Gatto Ermanno e scusandosi con lui per averlo preso in giro. Gatto Ermanno è felice. Ora non si vergogna più della sua coda ma ne è addirittura orgoglioso perché gli è servita a salvare un amico!
Aquila Lucia allora si fa coraggio, avvicina il suo becco all’orecchio di Ermanno e gli confida un segreto: “Sai, Ermanno, anche io ho un difetto e quando ero piccola i miei amici mi prendevano in giro”. Poi aggiunge: “Io ho un occhio completamente cieco”. E diventa improvvisamente triste.
Gatto Ermanno, che ora si sente meno solo e diverso, cerca di rallegrare l’amica e comincia a farle domande: “Lo vedi quell’albero laggiù?”.
“Certo!” risponde Lucia, che sembra aver ripreso fiducia in se stessa, “Lo vedo eccome! Con l’altro occhio”.
Gatto Ermanno, vedendo che il gioco sta divertendo l’amica, continua con le domande: “La vedi quella lucertola?” le chiede, indicando una lucertola che sta prendendo il sole su un sasso poco più giù.
“Si! Certo!” Risponde Lucia.
Ma Gatto Ermanno, intento a interrogare l’amica, non si accorge che sulla collina un lupo li ha visti ed è pronto a mangiarli!
“Corri amico!” esclama Aquila Lucia, nel vederlo. “C’è un lupo laggiù, che vuole mangiarci e sta correndo verso di noi!”
Aquila Lucia spicca prontamente il volo e Gatto Ermanno si arrampica su un albero. Il lupo giunge presto nel punto in cui stavano i due amici ma quando arriva non vede nessuno e passa oltre. Allora Gatto Ermanno chiede all’amica: “Come hai fatto a vederlo? Era così lontano!” ed entusiasta esclama: “Grazie al tuo occhio non siamo stati mangiati dal lupo!”
“Caro gatto” gli risponde Aquila Lucia “io ti devo ringraziare per la seconda volta. Perché non solo mi hai salvato la vita, ma mi hai anche insegnato una cosa importante”.
“Che cosa?” chiede il gatto incuriosito.
Aquila Lucia spiega all’amico: “Il mio occhio buono, per compensare l’occhio malato, si è talmente affinato che riesce a vedere cose che nessuno vede. E grazie a te ho capito che siamo tutti uguali e diversi allo stesso tempo, che tutti abbiamo dei difetti, ma che in realtà non sono tali, ma sono le nostre virtù nascoste e possono persino salvarci la vita!”.
Così, Ermanno e Lucia, insieme e felici, si addentrano nel bosco, per raccontare a tutti gli animali cosa hanno imparato e scoprire, insieme a loro, altre virtù nascoste.