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La stoccata di Cicchitto: “Più che un cantiere operoso, quello di D’Alema, ci è sembrato un incontro di reduci e combattenti””

Alcune riflessioni sull’incontro promosso da Massimo D’Alema che attraverso la Fondazione Italianieuropei ha voluto apprestare una sorta di cantiere aperto all’intera sinistra

di Fabrizio Cicchitto

A dir la verità, più che un operoso cantiere, ci è sembrato un incontro di combattenti e di reduci. Le due componenti fondamentali erano quelle costituite dai post Comunisti e dalla sinistra democristiana che hanno vinto o si sono salvati nella vicenda di Mani Pulite. In seguito a quella vicenda questa due componenti della sinistra si sono liberate sia dei socialisti sia del centrodestra della Dc e hanno ritenuto in questo modo di aver creato le condizioni per una piena conquista del potere. Invece siccome ad ogni azione (in quel caso di stampo giustizialista) corrisponde una reazione eguale e contraria, nel nostro caso un intreccio fra carisma e conflitto di interessi si sono trovati a battagliare per circa vent’anni – dal 1994 al 2013 – con Berlusconi e il centrodestra da lui guidato. Quando nel 2013 questa invincibile armata è riuscita, con mezzi a nostro avviso forzati e in parte fraudolenti, a emarginare Berlusconi si è trovata a fare i conti da un lato con la Lega in edizione Salvini, dall’altro lato con il M5S, ma anche con se stessa e le sue contraddizioni. Infatti i partecipanti all’incontro di Italianieuropei non erano solo dei combattenti contro il PSI di Craxi, il centrodestra di Berlusconi, la Lega di Salvini, ma erano anche reduci di scontri durissimi e mortali tra loro stessi: non a caso sullo schermo erano presenti da un lato Renzi e dall’altro lato D’Alema.

Un momento del digital debate con autorevoli personalità politiche

Dopo 30 anni di scontri epici e di risse meno epiche, tutti i partecipanti all’incontro hanno dovuto prendere atto che l’assassinio dei Socialisti, perpetrato tra il 92 e il 94, e il suicidio dei centristi, a regime ha avuto l’unico effetto di ridurre la sinistra anche nel senso più lato (quindi con dentro anche Franceschini, Guerini, Renzi) circa al 20 per cento, per di più con un passato anche molto recente di conflitti sanguinosi al proprio interno. Preso atto che in questo scontro i partecipanti si erano spesi “usque ad effusionem sanguinis” sono state esaminate le condizioni per uscir fuori da questo difficile impasse. Premesso un patto di pacificazione al loro interno che evidentemente non ha riguardato il Presidente del Consiglio in carica, è stato dato uno sguardo esterno al perimetro della sinistra. Come sempre capita il convegno era stato evidentemente preparato con cura qualche tempo fa. Alcuni dei partecipanti (in primis Franceschini, Bettini, lo stesso D’Alema) hanno mantenuto fermo il copione già scritto e con diversi approcci hanno identificato nel M5S quel riferimento, sostitutivo dei Socialisti e dei Centristi, che dovrebbe servire all’attuale sinistra di post Comunisti e di sinistra democristiana di andare largamente oltre il 20 per cento per giocare la partita alla pari contro un centrodestra radicalizzato nelle prossime elezioni da fare nel 2023. Insomma al fondo siamo tornati, evidentemente com un interlocutore molto diverso, alla battuta di Massimo D’Alema sulla Lega come costola della sinistra. Con toni molto suadenti Bettini e Franceschini, moderni studiosi di anatomia, hanno identificato questa costola nel M5S.

Se non che proprio in questi giorni, con il M5S il Pd, Italia Viva hanno in corso una vertenza, quella sul Mes e sulla riforma del Mes, che non riguarda certo le prospettive strategiche di una sorta di centrosinistra di nuovo tipo, ma le condizioni minime per continuare a governare fino al 2023 e per continuare a colloquiare con l’Europa che questa volta diversamente dal 2011, ha adottato una linea espansiva che però il sistema politico italiano sembra incapace di utilizzare. Nel contempo, il M5S è addirittura attraversato da una sorta di impazzimento interno in un magma confuso che certamente impedisce di collocarlo in uno schema ordinato e razionale quale è stato quello ipotizzato da alcuni dei partecipanti all’incontro dì Italianieuropei.

Insomma, nel cantiere si sono aperte delle brecce ancor prima che le fondamenta siano state costruite. Allora il convegno organizzato da D’Alema ci sembra caratterizzato da un eccesso di ottimismo mentre le cifra realistica di lettura appare quella crepuscolare offerta da Filippo Ceccarelli in un recente articolo su Repubblica. In questo quadro però la situazione ci sembra profondamente drammatica perché mentre è tutt’altro che risolta la questione sanitaria, è certamente vero che questo non è il migliore dei governi possibili, ma al di fuori di esso l’alternativa di destra offerta da Salvini e dalla Meloni (allo stato Berlusconi si è suicidato in diretta televisiva ) porterebbe l’Italia in rotta di collisione con l’Europa razionale (Germania, Francia e loro alleati) e quindi ad una identica catastrofe economico finanziaria e anche politica perché senza le quattro bocche da fuoco proposte dall’Europa (Recovery found, sure, bei, mes) e la Bce che già oggi compra i nostri BTP l’Italia corre rischi gravissimi visto anche che ha un elevatissimo debito pubblico è una bassissima crescita. Ci sembra che troppi stiano scherzando con il fuoco.

[da https://www.huffingtonpost.it/blog/]

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