In Senato si è svolta la conferenza stampa sulle proposte economiche del Centrodestra in vista dell’esame della Manovra in Parlamento
Una conferenza stampa insieme per elencare le richieste che con un’unica voce il centrodestra ha presentato (sotto forma di emendamenti) alla legge di Bilancio e poi, in disparte, un chiarimento dopo le tensioni dei giorni scorsi. E’ questa l’immagine che Matteo Salvini, Giorgia Meloni ed Antonio Tajani (insieme ai “piccoli” della coalizione Lorenzo Cesa dell’I’Udc e Stefano Benigni di Cambiamo!) hanno voluto fornire nel giorno in cui il premier Giuseppe Conte ha di fatto aperto le consultazioni con i partiti della maggioranza. Una fotografia che serve a mostrare un centrodestra unito e coeso, pronto a fornire un’alternativa per la guida del Paese. “In una giornata in cui la maggioranza litiga sulle poltrone noi portiamo delle proposte concrete per la Manovra”, sottolinea il segretario della Lega Salvini che più tardi, riunita la segreteria, riassumerà così lo stato dell’arte: “Prima tolgono il disturbo Renzi, Conte e il Pd e meglio è, il centrodestra è compatto ed è un’alternativa pronta a governare e aiutare l’Italia, ha proposto soluzioni economiche, mentre il governo parla di rimpasti e poltrone”.
Certo è che mettersi seduti insieme dietro ad un tavolo non è stato facile, soprattutto dopo le tensioni degli ultimi giorni legate all’apertura di Salvini ad un governo ponte in caso di caduta di quello attuale. Un’idea bocciata senza appello da Giorgia Meloni che non aveva esitato a dirsi “stupita” dalle parole dell’ex ministro dell’Interno. La presa di posizione del segretario leghista aveva bisogno di un chiarimento. E i due, raccontano, hanno avuto un confronto prima e dopo la conferenza stampa che ha portato ad una schiarita. Nessuna intenzione di rompere la coalizione, sarebbe stata in sintesi la posizione raggiunta, ma attesa per le mosse del governo. Insomma il centrodestra rimane alla finestra, è il ragionamento, lasciando che sia Conte a risolvere i problemi con la sua maggioranza. E comunque se ci dovesse essere un cambio di scenario il patto siglato è che la coalizione deciderà insieme cosa fare. Difficile però capire quanto questo equilibrio regga. Fermo restando che nessuno ha intenzione di spaccare il centrodestra è evidente che le sensibilità al suo interno sono diverse. Il leader della Lega infatti pare che continui comunque a guardare con interesse ad un cambio di scenario (cosa che vede la Meloni totalmente contraria) mentre non è un mistero che Silvio Berlusconi sia da sempre su posizioni più dialoganti. E non è un caso che proprio mentre il leader della Lega apre ad un governo ponte, l’ex capo del governo in una lettera al Corriere confidi “che al di là delle ragioni di schieramento si possa trovare una convergenza sulle concrete esigenze del Paese”.
Il Cavaliere ribadisce la distinzione dei ruoli tra maggioranza ed opposizione pur tendendo una mano all’esecutivo per quanto riguarda le necessità del Paese soprattutto legate all’emergenza Covid. Più netta Giorgia Meloni che parla di un vero e proprio “avviso ai naviganti” ribadendo l’indisponibilità a “partecipare ad una mangiatoia allestita sulla pelle degli italiani”. Insomma i distinguo tra i partiti comunque restano. E in attesa di capire che piega prenderà la situazione, il centrodestra ha messo in stand by gli altri temi, uno su tutti, la definizione dei candidati per le amministrative su cui ancora non c’è pieno accordo per città importanti come Roma.
di Yasmin Inangiray