In Francia, 128 anni fa, nasceva, in una famiglia benestante, la giornalista e politica Louise Weiss (Arras, 25 gennaio 1893 – Parigi, 1983). Prima di sei figli, si laurea in letteratura presso le Università di Parigi e Oxford. Durante la prima guerra mondiale, si adopera per allestire in Francia un piccolo ospedale militare per i soldati francesi rimasti feriti e fonda una casa per rifugiati. Finita la guerra, accudisce i prigionieri francesi in Svizzera. Attraverso il giornalismo, essendo all’epoca le donne escluse dalla politica in Francia, promuove la pace e l’uguaglianza. Fonda il settimanale L’Europe Nouvelle e, successivamente, l’organizzazione La Femme Nouvelle, con l’obiettivo di perseguire il suffragio femminile, convinta che esso possa prevenire la minaccia incombente di un’altra guerra mondiale. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, scrive numerosi articoli sulla persecuzione nazista contro i dissidenti politici e gli ebrei e aiuta, attraverso le autorità francesi, gli ebrei in fuga dai nazisti. Successivamente aderisce alla causa della resistenza e pubblica il giornale clandestino La Nouvelle Republique. Dopo la seconda guerra mondiale, viaggia in tutto il mondo e diffonde gli ideali europeisti scrivendo per importanti riviste e quotidiani francesi, convinta che l’Occidente e, in particolare l’Europa, abbia un ruolo fondamentale per la promozione dei valori democratici in tutto il mondo e che costituisca un valido contrappeso rispetto agli Stati Uniti e all’Unione Sovietica durante la guerra fredda.
Louise, prima Presidente nel 1979 del primo Parlamento europeo eletto a suffragio universale diretto, viene ancora oggi ricordata per aver dedicato la sua vita alla pace, ai diritti delle donne, all’uguaglianza, all’Europa. «Mi sembra, in questo momento, di aver attraversato questo secolo e solcato il mondo solo per venire incontro a voi come innamorata dell’Europa» afferma nel suo discorso inaugurale nella sessione di apertura del Parlamento europeo il 17 luglio 1979. L’edificio principale del Parlamento europeo a Strasburgo porta oggi il suo nome.