A Massimiliano Romeo, capogruppo dei senatori leghisti non risulta che La Lega voglia aprire a un governo di unità nazionale. Nelle consultazioni, la delegazione del centrodestra unito andrà al Colle “per dire no a un nuovo governo Conte” spiega in un’intervista al Corriere della Sera.
“Quando non ci sarà più quel signore a Palazzo Chigi ragioneremo del resto” aggiunge. Il punto fermo “è Il no a Conte e Il no a questa scandalosa compravendita di parlamentari” ribadisce. Poi, consapevoli “della grandissima difficoltà in cui si trova Il Paese, non e’ che chiudiamo occhi e orecchie”, come già dimostrato “quando abbiamo approvato lo scostamento di bilancio, su alcuni punti specifici non ci sottraiamo alla discussione”.
Le proposte fatte da Salvini come la pace fiscale, l’azzeramento della burocrazia e del Codice degli appalti, la riforma della giustizia “non sono proposte per farsi dire di no, “sono le nostre idee per uscire dalla crisi” e temi importanti per i cittadini. Comunque “Il no lo hanno già detto sia i dem che i 5 Stelle”. Romeo ha imparato “strada facendo che in politica molto può cambiare. Ma l’ipotesi di un governo con dentro tutti mi pare impraticabile o almeno molto, ma molto complicata”.
Rispetto alla possibile nascita di un nuovo gruppo parlamentare all’interno del centrodestra formato da delusi’ dei 5 Stelle e del gruppo misto, “non mi pare che sia così strano che ci siano dei ‘delusi’ – commenta – che vorrebbero un contenitore perchè non si riconoscono pienamente nei partiti del centrodestra esistenti”. L’allargamento dell’alleanza “è qualcosa di cui parliamo ormai da parecchio”. Romeo teme che ora “si arrivi a un governo simile a quello attuale, ma senza Conte. Ma dal mio punto di vista, il fatto fondamentale è che Salvini abbia tenuto il centrodestra”, perchè “è proprio il centrodestra unito ciò che sta scongiurando il Conte ter”.