La vicepresidente del Venezuela, Delcy Rodríguez, si è recata a Cuba, nei giorni scorsi, per discutere una strategia comune che permetta di aggirare le misure unilaterali applicate dagli Stati Uniti contro i due Paesi dell’America Latina.
A tale proposito, il funzionario venezuelano ha presentato alle autorità dell’Avana la legge anti embargo voluta dal presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, per riattivare l’industria petrolifera della Repubblica Bolivariana e approvata dall’Assemblea nazionale costituente in ottobre.
In particolare, l’articolo 3 della legge anti embargo illustra gli obiettivi perseguiti da Caracas: garantire il pieno godimento dei diritti umani del popolo venezuelano di fronte alle misure sanzionatorie imposte dall’esterno, promuovere lo sviluppo economico nazionale per generare fonti di occupazione e per aumentare il tenore di vita della popolazione, e garantire il diritto del popolo venezuelano all’autodeterminazione.
Ma il loro perseguimento non è esente da rischi: la nuova legge conferisce poteri straordinari al presidente in materia di politica economica, e il governo di Nicolás Maduro, deciso a raddoppiare la produzione di petrolio fino al raggiungimento di 800.000 barili al giorno, sta cercando di attrarre investimenti esteri in un settore finora controllato dalla compagnia statale PDVSA.
Tuttavia, come osserva il quotidiano spagnolo El País, le aziende internazionali che Caracas si appresta a coinvolgere nel suo progetto dovranno venire principalmente da Paesi alleati.
Intanto l’Unione europea ha comunicato, lunedì, il declassamento del leader dell’opposizione venezuelana, Juan Guaidó, da “presidente ad interim” del Venezuela a “interlocutore privilegiato”.
Intanto l’Unione europea ha comunicato, lunedì, il declassamento del leader dell’opposizione venezuelana, Juan Guaidó, da “presidente ad interim” del Venezuela a “interlocutore privilegiato”.
La scelta sarebbe motivata dal risultato delle elezioni parlamentari dello scorso dicembre, in seguito alle quali Guaidó ha perso la carica di presidente dell’Assemblea Nazionale anche agli occhi di Bruxelles .
Resta ora da vedere se la nuova amministrazione statunitense prenderà le distanze dalla politica del Dipartimento di Stato guidato da Mike Pompeo, che prima del cambio di guardia alla Casa Bianca ha fatto in tempo a designare Cuba “Stato sponsor del terrorismo”.
Giulia Zanette