Partiti nel panico. Con Draghi saltati i vecchi rituali: le rose di nomi, le terne dei candidati, le combinazioni incrociate e il gioco delle correnti. Draghi ripete a tutti che il governo avrà un’impronta europeista e atlantista e già oggi per la Lega sarà un banco di prova perchè al Parlamento europe si vota il Recovery plan (Verderami sul Cds);
Troppi galli. Se Draghi assegnerà due ministeri ai grandi partiti, la guerra fra Zingaretti, Guerini e Franceschini per entrarci sarà senza esclusione di colpi (Trocino sul Cds);
Futuro di Conte. Futuro di Conte. Scartata la candidatura a sindaco di Roma, sarà candidato alle elezioni suppletive della Camera nel collegio uninominale di Siena. Collegio blindato e possibilità di rimanere dentro il gioco della politica. In cambio rinuncia ad ogni velleità di diventare ministro. Chissà se Renzi candiderà qualcuno in quel collegio… (Labate sul Cds). Conte punta a prendersi il Movimento e ha il sostegno di Grillo (Cuzzocrea su Rep);
Testa di Zingaretti. Da otto mesi i democratici di rito renziano chiedono la testa di ZIngaretti. La fronda nordista con Gori e Nardella lavorano con la sponda romana per insediare Bonaccini come segretario. Obiettivo: riportare Renzi dentro, allargare a Forza Italia e ai cespugli moderati e dire addio ai grillini (Vitale su Rep);
Ripartizione dei ministeri. Lo schema Draghi: dei tredici ministeri con portafoglio tre saranno in quota Draghi e due per Lega, Pd, Forza Italia e M5s. Uno a testa invece per Italia Viva e Leu. È la Lega ad avere potere di vita o di morte su questo governo (Valentini sul Fg)
Il diavolo fa le pentole. L’entrata della Lega al governo rovina il piano di Renzi che contava di far entrare solo Forza Italia costringendo i grillini a spappolarsi davanti a Berlusconi (Belardinelli sul Fg)
Lunga vita a Draghi. Rutelli: “Sarebbe folle e imperdonabile buttare via l’occasione di usare due anni per una stagione di operosità anziché di veti, piccinerie e gelosie” (int. sul Matt)