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Infortuni e morti sul lavoro, in arrivo la Procura nazionale

A seguito dei recenti fatti di cronaca, concernenti gravi casi di infortuni e morti sul lavoro, non sembra più procrastinabile l’esigenza di prevedere una nuova organizzazione giudiziaria nel settore dei reati attinenti all’igiene e alla sicurezza negli ambienti di lavoro, che si fondi su un’attività organizzativa uniforme e centralizzata e su un pool di magistrati appositamente selezionati, esperti e specializzati in questa materia, con competenza estesa a tutto il territorio nazionale per le ipotesi di reato di maggiore complessità, come già avviene per i reati di mafia e terrorismo.

Al riguardo, nel marzo scorso, è iniziato l’esame nelle Commissioni riunite Giustizia e Lavoro del Senato del disegno di legge n. 2052, presentato il 17 dicembre u.s., recante “Disposizioni in materia di coordinamento delle indagini nei procedimenti per reati in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Modificando alcune norme dell’ordinamento giudiziario, il ddl istituisce la Direzione distrettuale del lavoro e la Direzione nazionale del lavoro, costituita nell’ambito della Procura generale presso la Corte di cassazione e diretta dal Procuratore nazionale del lavoro.

La Direzione distrettuale del lavoro è composta dal Procuratore della Repubblica presso il tribunale del capoluogo del distretto e da magistrati designati dal Procuratore distrettuale, sentito il Procuratore nazionale, per una durata non inferiore a 2 anni, scelti in base alle specifiche attitudini e esperienze professionali, la cui attività è sottoposta alla direzione e alla vigilanza del Procuratore distrettuale.

La Direzione nazionale del lavoro è diretta dal Procuratore nazionale, con incarico di 4 anni, rinnovabile una sola volta, magistrato specializzato, che abbia conseguito la settima valutazione di professionalità e che abbia svolto, anche non continuativamente, per un periodo non inferiore a 8 anni, funzioni giudicanti o di pubblico ministero, sulla base di specifiche attitudini, capacità organizzative ed esperienze nella trattazione di procedimenti relativi alla normativa in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro e di tutela penale del lavoro. Fanno parte della Direzione nazionale del lavoro magistrati, nominati dal Consiglio superiore della magistratura, sentito il Procuratore nazionale, scelti sulla base di specifiche attitudini ed esperienze nella trattazione di procedimenti in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e di tutela penale del lavoro.

Il Procuratore nazionale del lavoro può avvalersi delle Forze dell’ordine, del Servizio sanitario nazionale, degli Ispettorati territoriali del lavoro e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; ha funzioni di impulso e di coordinamento dei procuratori distrettuali; provvede all’acquisizione e all’elaborazione di notizie, informazioni e dati utili al contrasto dello sfruttamento del lavoro; impartisce, con finalità di coordinamento, ai procuratori distrettuali le direttive alle quali attenersi per prevenire o risolvere eventuali contrasti nell’attività di indagine; riunisce i procuratori distrettuali per risolvere i contrasti insorti e, se necessario, avoca a sé le indagini preliminari. L’attività del Procuratore nazionale del lavoro è sottoposta alla sorveglianza del Procuratore generale presso la Corte di cassazione, che relaziona sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dal Procuratore nazionale del lavoro e dalle Direzioni nazionale e distrettuali del lavoro.

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