In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il DPCM 17 dicembre 2020, che istituisce e disciplina il “Reddito di libertà per le donne vittime di violenza”.
Si tratta di un contributo mensile, compatibile con altri strumenti di sostegno, come il Reddito di cittadinanza, che può avere un importo massimo pari a 400 euro e può essere corrisposto per un periodo massimo di 12 mesi, previsto in favore delle donne vittime di violenza, che si trovino in condizioni di maggiore vulnerabilità ovvero in condizione di povertà, allo scopo di sostenerle economicamente nell’affrontare le spese necessarie per conseguire la loro indipendenza economica, personale e abitativa e per far fronte alle spese scolastiche e formative dei loro figli minori.
Tale somma viene finanziata con il Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza – istituito mediante l’incremento, pari a 3 milioni di euro per l’anno 2020, del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità (istituito con d.l. 223/2006) – con il fine di contenere i gravi effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, in particolare per quanto concerne le donne in condizione di maggiore vulnerabilità e in condizione di povertà.
Si tratta di una misura fondamentale di assoluta novità, voluta dal precedente governo, che favorisce l’indipendenza economica delle donne che hanno subito violenza domestica, problema ampiamente riconosciuto, ma spesso sacrificato negli interventi di risposta alla violenza per insufficienza di risorse umane e finanziarie dedicate.
Infatti, un freno molto forte che impedisce alle donne, prive di reddito e di lavoro, di lasciare un partner violento è costituito proprio dalla mancanza di indipendenza economica – situazione peraltro aggravatasi con la pandemia in atto – che non consente loro di garantire un’esistenza dignitosa a se stesse e ai loro figli. Per questo motivo, tale misura, se affiancata ad altri interventi volti a favorire l’empowerment personale ed economico delle donne, risulta un fattore fondamentale per l’uscita della donna dal contesto violento. L’autonomia economica costituisce, infatti, la base di tutte le autonomie.
