La Commissione Giustizia della Camera ha approvato un emendamento, presentato dalla deputata Lucia Annibali di Iv ed altri, al ddl di riforma del processo penale. Si tratta di una modifica all’art. 380 c.p.p. che estende l’arresto obbligatorio in flagranza, oltre ai casi di delitti di maltrattamenti contro familiari e conviventi e di atti persecutori, già previsto dalla norma, anche ai casi di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
La disposizione del codice di procedura penale era stata già modificata nel 2013, con d.l. n. 93, il quale – dopo 4 anni dall’introduzione nel codice penale del delitto di stalking – era intervenuto per inserire, tra i delitti per i quali si può procedere all’arresto in flagranza, i maltrattamenti e lo stalking. Lo stesso d.l. aveva introdotto nel codice di procedura penale le misure cautelari personali dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Una recente pronuncia delle Sezioni Unite, risalente a due mesi fa, peraltro, con riferimento a quest’ultima misura, interpretabile in due differenti modi (con riferimento a luoghi determinati, frequentati abitualmente dalla persona offesa, o con riferimento a tutti i luoghi frequentati dalla persona offesa) ha optato per l’interpretazione che privilegia una lettura flessibile della misura cautelare, da parametrare in relazione alla necessità di protezione effettiva della persona offesa.
Il Codice Rosso, sei anni dopo (l. 69/19), con il fine di rafforzare la tutela della vittime di violenza domestica o di genere, introduceva ulteriori quattro fattispecie criminose, tra cui la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa famigliare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, e modificava ulteriormente le norme sui processi penali aventi come persone offese le vittime di violenza, per rendere più celere ed effettiva la loro tutela, velocizzando l’instaurazione dei procedimenti penali e accelerando l’adozione di provvedimenti a protezione delle vittime. L’emendamento dell’on. Lucia Annibali opera, in sostanza, un inasprimento delle misure per chi viola questi provvedimenti e quindi fornisce una garanzia in più alle vittime di maltrattamenti e di stalking, le quali, prima dell’emendamento, erano costrette a denunciare la violazione dei provvedimenti di divieto di avvicinamento o di allontanamento e attendere i tempi del processo per avere tutela, una tutela quindi inefficace, perchè spesso arrivava troppo tardi. L’arresto in flagranza, invece, evita che la minaccia dello stalker si trasformi in tragedia.
Di seguito l’ultima intervista rilasciata dalla parlamentare sulla natura dell’emendamento:
