Con Calenda e Raggi “la convergenza sarà naturale” perché “in ballo c’è il futuro e il destino di Roma: servono persone capaci e programmi chiari per restituire alla Capitale servizi e progetti all’altezza di una grande metropoli europea”. Lo afferma Roberto Gualtieri, candidato sindaco di Roma al ballottaggio con Enrico Michetti, in una intervista a Repubblica. Raggi, precisa, “molto sportivamente mi ha telefonato, Calenda ancora non l’ho sentito ma sono certo che ci parleremo presto. Io non cerco accordi sottobanco né con l’una né con l’altro, e neanche loro. Come ho già detto non farò apparentamenti, hanno entrambi ottenuto un risultato significativo e questo gli va riconosciuto, ma si deve partire dai valori e dai contenuti. È su questa base che fare un appello a tutti gli elettori, su nient’altro”, “tanti elettori di centrosinistra sono stati indecisi tra me e Calenda, che ha condotto una campagna elettorale efficace e su tanti temi ha presentato proposte interessanti che non ho alcuna difficoltà a raccogliere”. Inoltre aggiunge che “Raggi ha combattuto la sua battaglia e io le riconosco un impegno serio nel contrasto alle mafie e per la legalità che sarà, da sindaco, il mio assillo quotidiano”. E con M5S “mi auguro che, come dice Letta, la convergenza sarà naturale”. Ma sui pentastellati in una eventuale giunta precisa: “Sarà formata dalla coalizione che ha vinto al primo turno, rafforzata da figure civiche e tecniche. È un tema che non si pone”. E ribadisce che iI vicesindaco sarà una donna “come ho detto dall’inizio”.
“Sono molto soddisfatto – aggiunge -. A Roma, oltre al centrodestra unito, correvano la sindaca uscente e un leader nazionale di peso come Carlo Calenda. Arrivare bene al ballottaggio non era scontato. Ha pagato l’unità del centrosinistra, l’apertura alle forze civiche, la scelta di tornare tra le persone e quella di presentarci con un programma concreto, di buona amministrazione, ma anche con una visione ambiziosa e di cambiamento della città”. “A me sembra innanzitutto – prosegue – che la leader di Fdi abbia il problema di far votare Michetti a tutto il centrodestra. Ci sono tanti moderati che nutrono forti perplessità sul candidato di Meloni e Salvini: su tanti temi, dai vaccini al Green Pass all’Europa, non sono d’accordo con lui e noi per vincere ci rivolgeremo anche a loro”.