Il 23 novembre scorso, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione a favore di un modello sportivo basato su valori europei, attività volontarie e solidarietà, rivolta alle istituzioni europee, agli Stati membri, alle federazioni e organizzazioni sportive europee, internazionali e nazionali.
Con tale atto, i deputati hanno chiesto un forte impegno per allineare la cultura sportiva europea con i principi europei di solidarietà, sostenibilità, inclusività, competizione aperta, merito sportivo ed equità, dichiarando di opporsi alle “competizioni separatiste” che minano questi principi e mettono in pericolo la stabilità dell’intero ecosistema sportivo.
Il relatore, deputato Tomasz Frankowski, ha affermato che “Lo sport ha l’enorme potere di unire le persone, indipendentemente dalla razza, dalla religione, dal sesso o dallo status socioeconomico. Ci mantiene felici, sani e ci permette di apprendere per tutta la vita. È un ramo importante dell’economia, costituendo quasi il 3% del PIL dell’UE e quindi ha bisogno di maggiore visibilità e azione a livello europeo”.
Lo sport, infatti, svolge un ruolo cruciale nella vita sociale, culturale e formativa dei cittadini europei e promuove valori quali la democrazia, il rispetto, la solidarietà, l’inclusione, la diversità e l’uguaglianza, funge da vettore per l’integrazione, indipendentemente dall’età, dal genere, dalla disabilità e dal contesto culturale e socioeconomico di provenienza. Esso contribuisce a rafforzare l’integrazione europea e la posizione dell’UE nella cooperazione internazionale.
A tal fine, la risoluzione individua alcuni ambiti di azione: rafforzare la visibilità, la cooperazione e l’integrazione dello sport nelle politiche dell’UE, promuovere i principi di un modello sportivo europeo, rinnovare la buona governance e l’integrità, garantire uno sport sicuro, equo e inclusivo, promuovere stili di vita sani e attivi unitamente a opportunità di formazione e sviluppo, aiutare lo sport a garantire una ripresa efficace, favorire la transizione verso un futuro sostenibile e innovativo.
In particolare, viene posto l’accento sulla necessaria costruzione di un modello europeo dal basso, al fine di trovare un equilibrio tra gli interessi commerciali dello sport professionale e le sue funzioni sociali, rafforzando i legami fra gli sport di base e quelli ad alto livello. Inoltre, i parlamentari chiedono una maggiore ridistribuzione finanziaria tra lo sport professionistico e quello di base e propongono la creazione di un meccanismo di solidarietà da parte delle federazioni sportive per garantire un adeguato finanziamento dello sport a livello amatoriale.
La Commissione e i Paesi europei devono fare del loro meglio per incoraggiare l’attività fisica tra i cittadini dell’UE, soprattutto i giovani di tutte le estrazioni, aumentando il numero di ore di educazione fisica nelle scuole e facendo leva su modelli di riferimento e ambasciatori dello sport.
Viene ribadito che lo sport debba essere sicuro ed equo, che occorre contrastare le molestie nello sport e la disuguaglianza di genere, in particolare in materia di retribuzioni, e garantire la pari rappresentanza nei consigli di amministrazione delle organizzazioni sportive. Vengono esortati i media europei a prevedere una maggiore copertura per una gamma più ampia di sport, in particolare gli sport femminili e giovanili.
Il testo approvato invita anche a tutelare i minori dalla discriminazione, dalle molestie e da ogni forma di abuso nello sport, anche offrendo l’accesso a mezzi di ricorso, tra cui consulenze legali e una tutela tempestiva.
Infine, la risoluzione esorta le autorità pubbliche, le federazioni e le organizzazioni sportive a rispettare i diritti umani e i principi democratici in tutte le loro azioni, in particolare nell’assegnazione dello status di paese o città ospitante per le grandi manifestazioni sportive e nella scelta degli sponsor. Al riguardo, secondo i deputati, sarebbe opportuno non scegliere, tra le sedi per ospitare grandi manifestazioni sportive, paesi in cui tali diritti e valori fondamentali vengono ripetutamente violati.