L’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio, quando nel 2017 era leader del partito, si era scagliato contro le Ong sostenendo anche la politica dei ‘porti chiusi’ di Matteo Salvini
“Ringraziamo i tanti iscritti del Movimento 5 Stelle che hanno scelto Medici senza frontiere tra le organizzazioni a cui destinare le restituzioni dei portavoce. Tuttavia, in quanto organizzazione medico-umanitaria impegnata nelle emergenze e nei conflitti in tutto il mondo, non possiamo ricevere fondi da movimenti politici, a garanzia della nostra indipendenza, imparzialità e neutralità”. Così Msf in una nota. “E’ – osserva l’associazione – una scelta difficile, perchè le donazioni sono vitali per garantire assistenza medico-umanitaria negli oltre 80 paesi in cui operiamo. La nostra indipendenza, anche economica, è alla base della nostra capacità di azione e ci permette di agire unicamente in base ai bisogni Medici, svincolati da qualunque altra logica.
Msf in Italia si finanzia esclusivamente con donazioni private, da individui, aziende e fondazioni. Dopo anni di criminalizzazione della solidarietà – aggiunge – auspichiamo che questa dimostrazione di vicinanza sia il segno di una nuova pagina e saremo felici se i fondi che non possiamo accettare andranno a sostenere altri importanti progetti a beneficio dei vulnerabili e della collettività”.
Il riferimento, fa rilevare L’espresso con Mauro Munafò, è alle posizioni che il Movimento 5 Stelle ha in passato abbracciato in tema di salvataggio dei migranti. L’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio, quando nel 2017 era leader del partito, si era scagliato contro le Ong al lavoro sul Mediterraneo definendole “Taxi del mare” e accusandole di aiutare i trafficanti. A queste posizioni si aggiunge il supporto alla politica dei “porti chiusi” di Matteo Salvini, ministro dell’Interno del primo governo Conte sostenuto dai 5 Stelle.