Altre 24 ore di tempo per trattare sulla partita del Colle. Salvini, riferisce chi ha partecipato al vertice del centrodestra di questa mattina, ha chiesto di prendere tempo. Un nuovo vertice ci sarà alle 19. Tra gli alleati del centrodestra c’è il fronte dei moderati che sta portando avanti un forte pressing affinché il leader della Lega apra al presidente del Consiglio Draghi e metta da parte l’ipotesi Belloni, gradita all’ex premier Conte e considerata un’opzione – al pari di Cassese – anche da Fratelli d’Italia. E’ vero che Salvini ha spiegato di voler lavorare ad una candidatura del centrodestra ma al momento la ‘terna’ Nordio, Moratti, Pera sarebbe fuori gioco. E FI ha frenato sul rilancio di Casellati. Per il Pd Belloni è una soluzione in campo ma non sarebbe la prima opzione prevista dal segretario Letta che tiene fermo il punto su Draghi.
Nei gruppi parlamentari dem monta il malessere qualora l’eventuale candidatura dovesse essere ufficialmente sul tavolo, anche per l’attuale ruolo che ricopre. Oggi il premier Draghi ha chiamato Berlusconi per fargli gli auguri di pronta guarigione, non si e’ parlato dell’attualità politica, hanno spiegato fonti parlamentari di FI. L’ex premier non avrebbe aperto all’ex numero uno della Bce ma si capirà nelle prossime ore se la sua è una posizione granitica. Perchè tra i moderati di FI e delle altre forze politiche del centrodestra, ora che Casini viene considerato fuori gioco dopo lo stop di Salvini, si sostiene che occorrerebbe ritornare su Draghi. Per Luigi Di Maio il nome di Belloni va bene, “ma non si deve spaccare la maggioranza”. Insomma, sul nome di Belloni c’è una forte resistenza in entrambi gli schieramenti.
Salvini ai suoi questa mattina avrebbe sottolineare di non considerare la pista Draghi, noi manteniamo – ha spiegato – la posizione, se altri nel centrodestra o nelle altre forze politiche vogliono quel nome lo dicano. Salvini non ha posto veti su Draghi ma ha ribadito di voler lavorare a un’alternativa. Ma se Draghi dovesse essere il nome in campo allora – il ragionamento che viene riferito da fonti parlamentari della Lega, presenti all’incontro con il segretario – si andrà a votare a giugno. Chiedendo all’Europa di posticipare le scadenze del Pnrr di sei mesi e portando avanti l’attuale esecutivo per poco tempo. Ma per ora, ribadiscono le stesse fonti fonti parlamentari della Lega, il piano non è Draghi, sul quale ci sarebbe sempre il no di Conte. “Non l’ha nemmeno incontrato”, osserva un ‘big’ M5s. Su Belloni, invece, c’è un’apertura da parte dei pentastellati e di Fdi. Intanto al quarto scrutinio saliranno i gradimenti per il Mattarella bis, con voti provenienti da M5s, considerato che Conte ha dato liberta’ di coscienza. “Di questo passo non si chiudera’ neanche domani”, spiega una fonte che sta lavorando sul dossier Quirinale.