E’ stato presentato in Senato il disegno di legge n. 2518, d’iniziativa dei senatori Rauti, Calandrini, Petrenga e Zaffini, recante “Modifica alla legge 27 dicembre 2017, n. 205, in materia di benefici per l’assunzione delle donne vittime di violenza di genere”.
Il disegno di legge apporta una modifica alla legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018), estendendo il beneficio, ivi previsto (contributo economico per l’assunzione, da parte delle cooperative sociali, delle donne vittime di violenza di genere con contratto di lavoro a tempo indeterminato, a titolo di sgravio delle aliquote per l’assicurazione obbligatoria previdenziale e assistenziale dovute alle suddette lavoratrici assunte) anche alle imprese di qualunque dimensione, per le assunzioni effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2022, nel limite di spesa massimo di 3 milioni di euro annui. Al riguardo, quindi, il disegno di legge intende ampliare la platea dei beneficiari di tali agevolazioni, prevedendo che esse spettino a tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, che assumano donne vittime di violenza di genere con contratti a tempo indeterminato, introducendo così una misura di sostegno di grande valore sociale che consentirà alle donne di non essere più vittime, ma di tornare a essere padrone delle proprie vite, per il loro bene e per quello dei loro figli.
L’intervento normativo potenzia gli strumenti di contrasto alla c.d. violenza economica, subita dalle donne. Infatti, la violenza contro le donne non è solo fisica, sessuale e psicologica, ma anche economica, e quest’ultima spesso costituisce il presupposto per il verificarsi di tutte le altre violenze. Nella relazione illustrativa viene evidenziato che “Questo tipo di violenza è più difficile da riconoscere, nasce solitamente nell’ambito familiare e consiste nel tentativo di allontanare la donna dal suo ambiente lavorativo al fine di renderla totalmente dipendente dal partner. Tale forma di violenza è inoltre supportata da una mentalità, purtroppo ancora diffusa, che considera normale la penalizzazione della donna nel mondo del lavoro, determinando di fatto uno stato di subalternità economica, fisica e psicologica che può portare a conseguenze devastanti”.
Finalità del disegno di legge è pertanto promuovere l’inserimento nel mondo del lavoro delle donne vittime di violenza attraverso la previsione di benefici fiscali in favore delle aziende che assumano donne con una situazione certificata di disagio. Si ritiene, infatti, che garantire adeguate opportunità lavorative possa consentire alle donne di liberarsi dalla loro situazione di vittime di violenza e assicurare condizioni di vita dignitose a loro e ai loro figli.