In un contesto storico in cui il Governo si impegna a promuovere misure di potenziamento del Sistema Sanitario Nazionale, come mai l’Esecutivo rimane indifferente anche davanti alle continue richieste da parte dei vertici Inail?
Lunedì scorso il Governo ha posto la questione di fiducia sull’approvazione del decreto “Milleproroghe”. L’atto ha fatto decadere gli emendamenti presentati e, in particolare, quello riguardante la stabilizzazione di medici e infermieri co.co.co. INAIL che, da maggio 2020, svolgono una preziosa attività in campo sanitario. Sulla vicenda, tramite una nota stampa, è intervenuta la Uil Pubblica Amministrazione INAIL.
“Si tratta – precisa il coordinatore generale UILPA INAIL Domenico Di Cristo – di infermieri e medici appartenenti a diverse branche specialistiche che, nel periodo di emergenza, hanno assicurato prestazioni sanitarie indispensabili affiancando il Servizio Sanitario Nazionale“.
Il loro contratto di lavoro di collaborazione coordinata e continuativa era stato prorogato dalla legge di bilancio fino al 31 marzo 2022, “in attesa di norme semplici e rapide – spiega il sindacato – che consentissero una futura stabilizzazione. Ma, dopo tante richieste disattese da parte del Governo l’INAIL, così come altre Amministrazioni pubbliche – prosegue il coordinatore generale – si trova costretta ad adottare nuovi provvedimenti e misure speciali per fronteggiare il permanere degli effetti pandemici dell’emergenza sanitaria di portata internazionale. Resta la delusione di tanti professionisti che in questi anni si sono spesi a sostegno dell’Ente – aggiunge – e della cittadinanza tutta che, ad oggi, si trovano senza alcuna prospettiva di stabilizzazione futura“.
“In un contesto storico in cui il Governo si impegna a promuovere misure di potenziamento del Sistema Sanitario Nazionale – puntualizza – l’INAIL garantisce in modo incalzante la realizzazione delle equipe multidisciplinari, caratterizzate dall’integrazione di diverse figure professionali, quali infermieri e medici specialisti, già formati nel settore, che troverebbero la loro naturale collocazione all’interno dell’Ente il cui personale di queste specifiche aree soffre di una ingente carenza su un organico definito prima dell’esplosione della pandemia. Ci si chiede come mai – si legge nel comunicato – il Governo sia rimasto indifferente alle continue richieste da parte dei vertici INAIL, stralciando l’emendamento proposto e nascondendosi dietro un parere negativo della Ragioneria Generale dello Stato, con la giustificazione della mancanza di copertura economica“.
“Un’ affermazione – recita ancora la nota – assolutamente risibile e inaccettabile in quanto nella Tesoreria dello Stato sono presenti trentaquattro miliardi dell’INAIL che non vengono così destinati per le finalità istituzionali dell’Istituto“.
“Questa decisione appare ancora più grave – si legge a conclusione – soprattutto nel momento in cui, dopo decenni, a partire dal 2021, si sono finalmente superate le politiche assunzionali restrittive nei confronti della Pubblica Amministrazione e si sta ricominciando ad investire per sostenere i servizi pubblici ai cittadini e alle imprese“.