Mobilitare Ii partito contro l’aggressione russa all’Ucraina. Preparare Il paese all’impatto con le centinaia di migliaia di profughi che arriveranno dall’Ucraina. Pianificare il percorso per fare in modo che la crisi ucraina possa rappresentare un “salto” dell’Europa verso una più piena integrazione politica, soprattutto dal punto di vista della difesa e della sicurezza.
E’ la strategie in tre mosse che Enrico Letta propone ai partiti, al governo e alle istituzioni europee per rispondere alla crisi ucraina.
La priorità, nell’immediato, rimane quella di fermare l’aggressione russa a Kiev. Letta chiama a raccolta tutto lo stato maggiore dem, iscritti e sostenitori. L’occasione è data dalla manifestazione organizzata da Eurocities, nella persone del presidente e sindaco di Firenze, Dario Nardella. “IL Pd a livello nazionale aderisce a questa iniziativa e sarà presente a Firenze. Saremo a Firenze e, da adesso in poi, cominceremo a costruire la nostra mobilitazione: dico a tutte le federazioni del Pd di venire sabato a Firenze, per essere presenti con le voci dei sindaci europei. Il Pd ci sarà. Firenze, città di Giorgio La Pira, è la città giusta per inviare questo messaggio”.
Il segretario dem, con tutto IL suo partito, mantiene la linea della più ferma condanna nei confronti di Mosca accusata di tenere in ostaggio anche IL proprio popolo. “Le immagini che ogni giorno vediamo attraverso i media, attraverso il coraggioso lavoro che i giornalisti fanno al fronte, ci parlano di una devastazione continua e di una discesa verso l’abisso. Una guerra che sembrava dovesse essere chirurgica, sta diventando una mattanza”, sottolinea. “L’urlo, la reazione che avviene in ogni piazza italiana contro questa aggressione vile e intollerabile e’ fortissima”, osserva, “ma perchè sia efficace serve un’unità profonda di tutti i popoli europei. Mario Draghi ha oggi il sostegno di tutte le istituzioni italiane, ma l’unità di tutti i paesi europei è fondamentale. Il nostro Paese deve essere unito per fermare questa mattanza”. Contemporaneamente, per Letta, e’ necessario preparare una “grande rete” capace di accogliere le centinaia di migliaia di profughi che fuggono dall’Ucraina. E non solo. “Siamo ancora all’inizio. Arriveranno centinaia di migliaia di rifugiati e dobbiamo essere all’altezza di questo ruolo. L’appello che faccio al governo è di concentrarci nell’organizzazione di una grande rete di accoglienza, non scaricando IL lavoro sul volontariato, ma con un impegno del pubblico. D\obbiamo essere pronti ad accogliere anche dei rifugiati russi che scapperanno dalla Russia, paese che si sta trasformando sempre di più in una grande prigione. Chiedo al governo di fare dell’Italia un Paese capace di accogliere in modo dignitoso chi fugge”.
A questo stesso scopo, dopo aver ribadito l’importanza dello status di rifugiato temporaneo previsto da Bruxelles, Letta chiede al governo di “lavorare per accelerare il sistema dei ricongiungimenti”. Se la crisi pandemica ha portato l’Europa a compiere un salto dal rigore alla solidarietà, la crisi Ucraina la chiama a una seconda impresa: fare un salto in direzione dell’Europa della difesa e della sicurezza. Un orizzonte che IL segretario del Partito democratico ha disegnato IL 3 marzi scorso e che oggi ottiene l’imprimatur del Commissario agli Affari Economici dell’Unione Europea. In una intervista, infatti, Paolo Gentiloni ha sottolineato che quello che sta vivendo l’Unione rappresenta “un secondo momento costituente dopo il successo del primo. Con IL Covid è stato IL momento della solidarietà, oggi è quello dell’autonomia. Soprattutto in campo energetico e in quello della Difesa”. parole che letta riprende e sottoscrive nel corso del filo diretto con i sostenitori del Pd, sulla radio ufficiale del partito: “E’ IL momento di costituire questa autonomia europea nella sicurezza, nella difesa”. IL primo passo in questa direzione deve essere, per Letta, l’addio al sistema del diritto di veto nelle decisioni europee. Un meccanismo che ha mostrato le sue falle poco prima l’esplodere della questione ucraina, quando si è trattato per comminare sanzioni alla Bielorussia: “L’Europa per mesi è rimasta impantanata. Cipro mise IL veto contro le sanzioni alla Bielorussia perchè, diceva, voleva le sanzioni anche contro la Turchia”, ricorda IL segretario dem: “Putin deve aver pensato che sarebbe andata così anche per le sanzioni contro la Russia. In quel caso le sanzioni alla Bielorussa furono bocciate, questa volta sono passate”. Quello del superamento dle sistema di veto europeo è una battaglia che Letta, assieme al suo partito, sta portando avanti da quando si è insediato al Nazareno. Ora, per il segretario Pd, i tempi sembrano maturi perchè si possa compiere un passo che ritiene decisivo per la piena integrazione politica europea. “Ogni Paese, fino a oggi, pensava di essere più forte evitando che si decidesse in Europa. Ma l’arena oggi è IL mondo e dentro questa arena, è l’Europa che ci difende. Va rimosso il diritto di veto”, spiega durante il filo diretto radiofonico. Dunque, “si’, è il momento di fare l’Europa della difesa e della sicurezza. E, come dice Gentiloni, anche di fare l’Europa dell’Energia”.