Mentre l’Italia da oggi allenta le misure anti-covid, il governo si concentra sulla crisi ucraina, con un doppio impegno: sul fronte diplomatico, in attesa di un colloquio con Francia–Turchia, e sul fronte energetico. E dopo il voto di fiducia al dl Ucraina, il M5s rassicura il Capo dello Stato sulla volontà di sostenere l’esecutivo, ma chiede rispetto e le fibrillazioni preoccupano il Pd. Mario Draghi, dopo la conferma di Putin di voler accettare solo rubli per le esportazioni di gas, ha sentito il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Entrambi hanno concordato di voler mantenere in vigore l’impianto sanzionatorio verso la Russia, che si sta dimostrando “molto efficace”, e si sono detti d’accordo sull’importanza di mantenere “un approccio unitario a livello europeo”.
Ma il premier continua nel suo tentativo di portare la Ue a un tetto dei prezzi per il gas e attende che la Commissione europea completi lo studio sia del provvedimento annunciato da Putin che le misure e gli aspetti interpretativi del decreto russo. Intanto, mentre c’è attesa per il vertice Ue-Cina ai massimi livelli, il governo italiano lavora alle trattative diplomatiche per una svolta all’invasione russa in Ucraina. Roma è stata richiesta come garante nella trattativa sia dal fronte ucraino che da quello russo e nei prossimi giorni è atteso un colloquio a tre con il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
La crisi ucraina agita anche la maggioranza, dopo il sì alla fiducia al decreto che garantisce aiuti a Kiev. Il M5s ha approvato il decreto, dopo una lunga mediazione sui tempi di incremento delle spese militari, ma il Pd teme fratture con l’alleato e Giuseppe Conte ieri è salito al Quirinale per rassicurare Sergio Mattarella sul suo sostegno al governo e soprattutto sulla conferma degli impegni internazionali presi da palazzo Chigi con Ue e Nato.