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Preferiamo la pace o stare con il condizionatore d’aria acceso?

La guerra in Ucraina “peggiora le prospettive di crescita” e nelle previsioni macroeconomiche chi è pessimista “sbaglia meno”. Il Consiglio dei Ministri approva il Def con una crescita al 2,9% nel 2022 (programmatico al 3,1%), ma il barometro volge al peggio: “Sul peggioramento delle prospettive di crescita ha pesato l’aumento dei prezzi dell’energia e la fiducia dei consumatori e degli investitori che è diminuita e che era molto positiva all’inizio dell’anno. E’ diminuita non solo per l’aumento dell’inflazione, ma per la situazione generale bellica, e’ una guerra vicina a noi. Consumatori e imprese vedono un futuro meno positivo”.

Nonostante le nuvole nere all’orizzonte, l’Italia non deflette nella sua linea contro l’invasione russa: “Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Preferiamo la pace o stare con il condizionatore d’aria acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre”.

L’espulsione di 30 diplomatici russi è stata “una decisione coordinata con la Ue”. Il Def prevede l’ipotesi di una sospensione della fornitura di gas russo, ma “ad oggi l’embargo del gas da Mosca non e’ sul tavolo”. “Noi – dice Draghi – seguiremo le decisioni della Ue” sulle ulteriori sanzioni da imporre alla Russia, “se ci propongono l’embargo sul gas noi saremo ben contenti di seguire la Ue su questo strumento, vogliamo lo strumento più efficace per permettere una pace”.

Draghi è fiducioso sul fatto che Governo e forze politiche abbiano “un’unità d’intenti”. “Sarò ingenuo, ma prevarrà uno spirito costruttivo”. L’opposizione della Lega alla delega fiscale “era prevista. Andremo avanti”, si voterà, “l’ultima volta ha prevalso il governo, speriamo che succeda ancora”. Il Governo non porrà la questione di fiducia sulla riforma del Csm e vaglierà ogni possibilità sulla delega fiscale. Sul codice degli appalti è stato raggiunto un accordo e “ci sono passi avanti sulla concorrenza”. “Governo e forze politiche sono un tutt’uno – afferma Draghi – in questo momento difficile possono e devono dare fiducia, devono mostrare che si possono affrontare le emergenze e dare sostegni a famiglie e imprese”.

Sull’incontro di oggi con i sindacati, Draghi afferma: “L’incontro con i sindacati è importante, riprende il confronto che si era fermato. E’ un momento importante perchè l’economia italiana si trova attaccata su più fronti: l’inflazione, la mancanza di materie prime, il caro energia, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. E poi c’è la guerra, la scelta da che parte stare … La cosa più naturale è vedere se la risposta non possa arrivare da tutti, da governo e parti sociali. Se si può discutere di un quadro complessivo per vedere se si riesce a trovare una strada comune”.

Il Def prevede comunque uno stanziamento di ulteriori 5 miliardi per famiglie e imprese contro l’inflazione e il caro energia. “Faremo tutto ciò che è necessario – afferma Draghi – per aiutare le imprese e le famiglie” all’interno di una cornice europea e di sostenibilità dei conti, “ma la disponibilità del governo e’ totale”. “Siamo molto consapevoli del rischio di un impatto sociale”, anche legato all’aumento dell’inflazione, argomenta il premier. “Siamo pronti ad intervenire. Nelle prossime settimane comprenderemo meglio l’intervento e come finanziarlo”.

 

 

 

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