Intellettuale a tutto campo impegnata nelle cause civili e nella lotta politica
La scrittrice, poetessa, giornalista e docente Biancamaria Frabotta, intellettuale a tutto campo impegnata nelle cause civili e nella lotta politica, studiosa della letteratura femminile da un osservatorio di militanza femminista, è morta martedì 2 maggio all’età di 75 anni all’ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverata in seguito ad una caduta. Nata a Roma l’11 giugno 1946, accanto all’attività accademica come docente di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università “La Sapienza” di Roma, Frabotta ha svolto un’intensa attività poetica: ha raccolto le sue liriche lievi e meditate in “La viandanza” (Mondadori 1995; Premio Montale); nel 2018 da Mondadori è stata edita sotto il titolo “Tutte le poesie 1971-2017” la raccolta integrale della sua produzione poetica. Attivista negli anni Settanta nel movimento delle donne, è stata curatrice dei volumi “Femminismo e lotta di classe in Italia: 1970-1973” (Savelli, 1973) e “La politica del femminismo: 1973-76” (1976).
Redattrice delle riviste “Orsa minore” (1981-83) e “Poesia” (1989-91) e collaboratrice de “Il manifesto”, Frabotta è autrice di una densa produzione saggistica: si fece conoscere per la curatela nel 1976 di “Donne in poesia” (Savelli), la prima importante antologia femminile, con prefazione di Dacia Maraini: le autrici antologizzate del secondo dopoguerra erano 26, alcune già note come Margherita Guidacci e Maria Luisa Spaziani, Amelia Rosselli, Anna Maria Ortese, mentre altre agli esordi, come Patrizia Cavalli e Vivian Lamarque. Tra i suoi saggi anche “Letteratura al femminile” (De Donato, 1980); “Giorgio Caproni il poeta del disincanto” (Officina, 1993); “L’estrema volontà”. Studi su Caproni, Fortini, Scialoja” (Perrone, 2010) L’esordio poetico avvenne nel 1976 con la raccolta “Affeminata” (con una nota critica di Antonio Porta, Geiger), a cui seguì “Il rumore bianco” (con prefazione di Antonio Porta, Feltrinelli, 1982). Tra le altre raccolte “Appunti di volo e altre poesie” (con un disegno di Toti Scialoja, La Cometa, 1985); “Controcanto al chiuso” (con disegni di Solvejg Albeverio Manzoni, Rossi & Spera, 1991); “Terra contigua” (Empirìa, 1999 e 2011); “La pianta del pane” (Mondadori, 2003; Premio LericiPea e Premio Dessì); “Gli eterni lavori” (prefazione di Giorgio Patrizi, con un’incisione di Giulia Napoleone, San Marco dei Giustiniani, 2005); “I nuovi climi” (con prefazione di Maurizio Cucchi, Stampa, 2007); “Da mani mortali” (Mondadori, 2012); “Per il giusto verso” (Manni, 2015); “Risatelle” (con Brunello Tirozzi, Empirìa, 2016). E’ autrice anche di romanzi (“Velocità di fuga”, Reverdito, 1989), di teatro (“Trittico dell’obbedienza”, Sellerio, 1996) e saggi autobiografici (“Quartetto per masse e voce sola” Donzelli, 2009).