Il Governo “si impegni a snellire” la burocrazia o è a rischio “la scadenza del 2026” delle opere legate al Pnrr. E, di conseguenza, l’intero investimento. A mettere in guardia è il presidente Ucid ed ex ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, questa mattina a Bologna (Ph. DIRE) per presentare la due-giorni di incontri proprio sul tema del Pnrr e dello sviluppo sostenibile, nella biblioteca di San Domenico.
“Il Pnrr segnerà i prossimi anni, è un discrimine forte -avverte Galletti- se perdiamo questa occasione, siamo destinati alla crescita zero. Non possiamo permetterci di sbagliare”.
Quindi, insiste l’ex ministro, “dobbiamo spendere le risorse nel modo migliore possibile. Ma il Paese non è attrezzato per spendere tanto in tempi brevi, pensiamo ai ritardi sui fondi europei”. Per questo, manda a dire Galletti, “bisogna rivedere i meccanismi di spesa. Le idee nei Comuni ci sono, ma occorre superare gli ostacoli burocratici. Il Governo si impegni a snellire le procedure di spesa o con l’architettura attuale difficilmente coglieremo la scadenza del 2026”.
C’è però il timore di infiltrazioni mafiose, come manifestato anche oggi dal procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato. “La preoccupazione c’è- condivide Galletti- bisogna tenere alta la guardia, è un tema molto sensibile. Il vero nemico della sburocratizzazione è la mancanza di controllo. Quando parlo di semplificare, non dico di fare ‘tana libera tutti’. Serve un equilibrio, un sistema fatto di pesi e contrappesi. Il modello Genova, ad esempio, ha funzionato bene. E alcune cose si possono fare anche nell’immediato”. Anche su una revisione delle priorità del Pnrr “va fatta una riflessione – aggiunge Galletti- certo, se si può spendere meglio le risorse per opere che affrontino il tema dell’economia di guerra, ben venga. Ma il punto adesso non è identificare gli interventi: è realizzarli”.
Proprio il Pnrr sarà al centro della seconda edizione della rassegna ‘Economia Pulita’, in programma giovedì 12 e venerdì 13 maggio in San Domenico a Bologna. L’obiettivo dell’iniziativa, coordinata da Francesco Montanari, è “favorire l’incontro e il confronto tra i rappresentanti delle Istituzioni, esperti e docenti universitarie, manager di imprese e gruppi industriali sul ruolo specifico di ognuno nelle diverse mission del Pnrr”.
Nelle varie sessioni, sono previsti focus specifici sulle varie tematiche di investimento del Recovery plan: lavoro, energia, digitale e agricoltura. A parlarne, tra gli altri, è stato chiamato anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Il Pnrr deve aiutare tutti, non solo qualcuno, in particolare i giovani e chi è in difficoltà- sostiene ancora Galletti- deve servire per rimuovere le disuguaglianze”. Inoltre, sottolinea l’ex ministro, “siamo in un’economia di guerra e la sostenibilità è la risposta, non è in antitesi”.
Ad esempio sull’energia “soffriamo maggiormente e le rinnovabili sono la risposta. Così come l’economia circolare è un’ottima risposta alla carenza di materie prime”. Una sessione sarà dedicata anche ai trasporti. Grazie anche ai fondi del Pnrr, sottolinea Alessandro Tullio, amministratore delegato di Trenitalia-Tper, con i prossimi investimenti arriveranno in regione altri 12 treni elettrici. “Sugli attuali 890 treni movimentati al giorno, 146 sono diesel- sottolinea- fra tre anni ne resteranno solo quattro. E’ una svolta epocale”. In più, ricorda Tullio, “triplicheremo i pannelli fotovoltaici” sopra lo stabilimento di via del Lazzaretto e “avremo un impianto per il recupero di 10.000 metri cubi d’acqua all’anno”.