Approvata dal Consiglio Regione Lazio la proposta di legge regionale n.313 del 7 ottobre 2021 sulla qualità e la sicurezza del lavoro negli appalti pubblici dopo l’ok della scorsa settimana in IX Commissione, presieduta dalla Consigliera Eleonora Mattia
Qualità della sicurezza sul lavoro, contrasto al ribasso contrattuale e stabilità occupazionale nei contratti pubblici d’appalto e di concessione eseguiti su territorio regionale: sono i punti chiave della proposta di legge “Disposizioni per la qualità, la tutela e la sicurezza del lavoro nei contratti pubblici” approvata dal consiglio regionale del Lazio. Lo riferisce una nota. Nel dettaglio la legge stabilisce che le stazioni appaltanti, nei contratti di concessione o appalto, fermi restando i requisiti del codice e della normativa regionale di settore, nella definizione dei criteri di valutazione dell’offerta e in relazione alle caratteristiche di appalto, prevedano elementi premiali per la valutazione degli operatori economici volti al miglioramento della qualità e del benessere dei luoghi di lavoro.
Per quanto riguarda gli elementi qualitativi premiali, fatti salvi i criteri di aggiudicazione stabiliti dal codice dei contratti pubblici, nei contratti di appalto e di concessione basati sul criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa si considerano: i percorsi formativi in materia di salute e sicurezza; le azioni volte all’assunzione di giovani fino ai 36 anni d’eta’; l ‘obbligo per gli appaltatori di trasmettere un rapporto sulla situazione del personale; l’applicazione di misure di inserimento dei lavoratori con disabilità; l’obbligo d’inserimento di tutto il personale già impiegato dall’appaltatore uscente.
Importante anche la cosiddetta clausola sociale: ferme restando le disposizioni del codice, nei procedimenti di cambio di appalto relativi ai contratti di appalto di servizi, le stazioni appaltanti prevedono nei bandi di gara e negli inviti concernenti il nuovo appalto un’espressa clausola sociale volta a promuovere la stabilità occupazionale attraverso l’assorbimento dei lavoratori direttamente impiegati dall’appaltatore uscente. La mancata sottoscrizione della clausola determina l’esclusione del concorrente dalla gara. La giunta regionale del Lazio adotta poi un codice etico di appalti regionali al fine di promuovere la responsabilità sociale degli operatori, obbligando le stazioni appaltanti a improntare l’azione ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza. E’ istituito inoltre un comitato regionale di monitoraggio per la qualità del lavoro.
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