La maggior parte degli 11 milioni di elettori che votarono per il Movimento 5 stelle quasi cinque anni fa non sosterranno il “partito di Giuseppe Conte” alle prossime elezioni. A dichiararlo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso di una conversazione a Metropolis, sui canali del gruppo Gedi.
La maggior parte di quegli elettori non votano per il partito di Conte, e non parlo solo di parlamentari, ma anche di amministratori, militanti, tute le persone che sono venute da me dopo che Conte ha ricevuto l’endorsement dell’ambasciatore russo. E poi c’e’ un altro mondo: un imprenditore con una partita Iva che si trova in un momento di instabilità perché dovrebbe votare chi ha creato tanta instabilità?”, afferma Di Maio. Il ministro ha parlato anche della campagna elettorale che intende impostare per la nuova forza politica che intende aiutare a costruire, un’alleanza in grado di perseguire gli obiettivi inserita nell’agenda del governo di Mario Draghi. “Il punto di noi tutti è la credibilità”, ha affermato Di Maio.
Secondo Di Maio, quando Giuseppe Conte e il leader della Lega Matteo Salvini – cui il ministro imputa le dimissioni dell’esecutivo – “si mettono a parlare di riforma delle pensioni, come pensano di farla da soli, se con Mario Draghi al governo non ci sono riusciti? I margini di bilancio, legati allo spread e all’approccio della Bce, dipendono anche da chi guida il Paese”. “Il capolavoro di Conte è stato quello di costruire la fine di Draghi per dare il potere alla destra”, ha aggiunto Di Maio, sottolineando la parola “destra”.
“Con le uscite da Forza Italia quello che resta è uno schieramento di sola destra”, ha spiegato il ministro.