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Sport in tv, cosa sta succedendo in Rai?

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“Acque agitate, agitatissime, a Rai Sport”.

Lo scrive su La Repubblica web Fulvio Bianchi. Nel suo articolo dal titolo “Rai, il giallo delle urne e l’addio al basket…” scrive: “Capita sovente, purtroppo. C’è forte malcontento fra i giornalisti per le scelte dell’Azienda e della direttrice Alessandra De Stefano, prima donna alla guida dello sport Rai (ma non è che ad alcuni suoi predecessori sia andata meglio…). Ecco l’ultimo documento dei giornalisti“.

“L’Assemblea di RaiSport esprime un diffuso malessere sull’attuale gestione della Testata. Dopo la comunicazione del Direttore sulle persone coinvolte a seguire il Mondiale in Qatar, nei colleghi rimasti a casa serpeggia la stessa consapevolezza: Rai Sport è ormai una testata dove un ristretto gruppo di persone può ricoprire ogni ruolo, mentre la restante parte delle redazioni di Roma e Milano è considerata mera appendice. Colleghi che durante la stagione si occupano a 360 gradi di calcio non parteciperanno alla spedizione, mentre in Qatar saranno presenti 4 colleghi apicali della Line di Roma, un caporedattore centrale, un caporedattore, due vicecaporedattori e un collega che non fa parte della redazione calcio. L’Assemblea si chiede poi quali saranno i costi delle trasmissioni quasi interamente gestite dall’esterno, mentre sarebbe possibile ridurre sensibilmente i costi realizzando le trasmissioni da Roma.

Inoltre Rai Sport prolunga il rapporto di lavoro oltre l’età della pensione a un vicedirettore (Donatella Scarnati, ndr) che avrà il ruolo di team leader senza alcun valido motivo e in contrasto con gli incentivi alla pensione proposti dalla stessa azienda. Un’altra notizia grave arriva dal basket, sport che dalla prossima stagione non racconteremo più, nonostante l’invito esplicito formulato alla direzione dalla precedente assemblea. Inaccettabile poi la contrattualizzazione di collaboratori esterni che ricoprono incarichi che potrebbero essere assegnati a giornalisti di Rai Sport a costo zero e mortificano le forze interne non prese in considerazione.

L’assemblea conferma la propria contrarietà al fenomeno dei doppi ruoli, tra Line e conduzione che, oltre a concentrare su poche persone gli incarichi, causa problemi sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro redazionale. L’assemblea chiede inoltre di ridurre al minimo le telecronache da tubo, fenomeno cresciuto con questa direzione. Infine chiede una data sicura per l’attesa digitalizzazione, sempre sbandierata ma mai messa in atto”.

Il documento è stato votato all’unanimità. La Rai perde terreno, me ha perso molto soprattutto nel calcio: ora niente basket di campionato. Inoltre che fine ha fatto il servizio pubblico quando la tv di Stato rinuncia, per 5.000 euro, ai Giochi del Mediterraneo? La decisione venne presa da Auro Bulbarelli, direttore prima della Di Stefano. La gare da Orano sono state trasmesse dal Coni in otto con successo. Rai Sport non ha mandato nemmeno uno dei suoi 110 giornalisti in Algeria, lo spazio ci sarebbe stato per raccontare qualche storia di un’Italia che per ora continua a vincere nello sport. Ma la Rai è questa. Ora la grottesca storia delle votazioni alla redazione sport: per il nuovo cdr si sono candidati cinque giornalisti, oltre a Paola Ferrari, volto storico della Rai, ora articolo 2. Via libera per votare da parte dell’Associazione Stampa Stampa sino a quando, alla penultima giornata di votazioni, ecco che interviene l’Usigrai sostenendo che gli articoli 2 non sono candidabili. Risultato? Tutto fermo. Le urne sono state messe in cassaforte: non si possono aprire. Forse di mezzo c’è una questione politica, non rara alla Rai.

Ecco il comunicato del comitato elettorale di Rai Sport . “Care colleghe e cari colleghi, la commissione elettorale delibera a maggioranza di non procedere allo spoglio delle schede per l’elezione del Comitato di Redazione, e invita il CdR uscente a convocare un nuovo appuntamento per i primi giorni di settembre. L’anomalia nella presentazione delle liste, segnalata a urne aperte dal Collegio dei Garanti Usigrai e confermata dal direttore generale della FNSI, ci costringe ad annullare il voto appena concluso, in assenza di un parere legale contrario. E’ evidente che l’insediamento di un nuovo Comitato di Redazione non riconosciuto dal sindacato interno sarebbe una pessima premessa del mandato. Si tratta di una decisione difficile, che abbiamo dovuto prendere con rammarico nei confronti dei candidati e dei colleghi che avevano espresso le loro preferenze. D’altronde, ulteriori ritardi avrebbero finito per danneggiare la redazione tutta, e non è nostro intendimento entrare in contenziosi normativi“. Questa è la Rai. Di tutto, di più.

Spadafora e Prestipino contro la sottosegretaria Vezzali

Critiche nei confronti della sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali che ha appena annunciato di essere passata con Forza Italia. L’ex ministro dello sport Vincenzo Spadafora, ex 5 Stelle, ora con Di Maio, ha detto: “Non se ne abbia a male se sportivamente possiamo certificare che in questi mesi , magari anche suo malgrado, non sia riuscita a fare un bel nulla per il mondo dello sport… E non lo dico solo io“.

Spadafora come ministro non ha lasciato molti rimpianti, vero che di sport ne sapeva poco (lo ha ammesso pure lui) e che si era in pieno Covid. Inoltre la deputata Pd, Patrizia Prestipino, ha attaccato la Vezzali per i 5 milioni dati alla Fin di Barelli, “che, en passant, è anche capogruppo di Forza Italia alla Camera”. “Sono sempre stata per l’incompatibilità fra parlamentare e presidente di Federazione sportiva che notoriamente riceve soldi dal governo”, ha ricordato la Prestipino. Bisognerà vedere cosa vorrà fare il prossimo governo: da più parti si invoca un ministero dello sport con portafoglio.

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