Senza attributi. Calenda non ha avuto il coraggio di avvisare Letta e ha informato solo Franceschini della sua decisione. Letta: «Calenda rimarrà solo» (Guerzoni sul Cds);
Parole sante. Anche se l’alleanza con Calenda fosse andata in porto sarebbe stata fragile, riottosa e scarsamente convincente (Ezio Mauro su Rep);
Ci vuole tanta pazienza. Letta: «Se la tenaglia Renzi-Calenda ci può portare alla disfatta? Sono stati eletti entrambi con il Pd. Sono loro ad avere un problema, non noi. Questa logica del centro è residuale rispetto a comportamenti individuali, non c’è strategia politica» (int. su La St);
Definitivo. Prodi: «Trovo le dichiarazioni di Calenda incomprensibili nei contenuti e nelle motivazioni» (Martini su La St);
Esagerato. La giornata di ieri merita di essere ricordata come una delle più drammatiche nella storia del centrosinistra (Folli su Rep);
C’è poco da ridere. Al di là dei lazzi e degli sfottò contro Letta e Calenda, nel centrodestra i più lungimiranti fanno presente che Calenda è un problema perché pescherà voti fra i moderati di destra. Ieri, per esempio, l’ex sindaco Albertini ha virato su Azione… (Cremonesi sul Cds). Enrico Costa (Azione): «Pescheremo molti voti fra i liberali. Il favore alla destra lo avremmo fatto rimanendo col Pd…» (int. sul Gn);
Renzi ringalluzzito. Nelle chat whatsapp renziane battute e ironie contro Letta (Bozza sul Cds). Se Calenda corre da solo meglio che impieghino quel tempo per cercarsi un lavoro (ndr);
Fai di me quello che vuoi. Pur di rientrare con un gruppettino di fedelissimi in Parlamento, Renzi pronto ad offrire a Calenda, in cambio dell’accordo, il ruolo di leader. Di più: potrebbe rinunciare al cognome nel simbolo (De Cicco su Rep);
C’è un limite a tutto. Pizzarotti (Lista civica nazionale): «Il Pd, per togliersi dall’imbarazzo, ha chiesto a noi di “salvare il sodato di Maio”, uno che ci ha messo 10 anni per capire che l’europeismo è meglio della lira, che la Nato è una garanzia, che Draghi è meglio di Di Battista e che il Parlamento non è una scatoletta di tonno. Il problema se lo risolva il Pd» (int. sul Cds);
Nomine last minute. Cristina Grieco è la nuova presidente del Cda di Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa). A causa di tensioni e proteste dei lavoratori, il clima era molto teso e il rischio commissariamento alto (la precedente presidente, Luigina Mortari, si è dimessa dopo pochi mesi dall’insediamento). Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha tagliato la testa al toro (Rep).