Sicilia. A Palermo il centrosinistra candida all’uninominale Bobo Craxi e il centrodestra schiera la sorella Stefania a Gela. Nonostante l’appello di Maria Falcone niente seggio per Pietro Grasso (Piccolillo sul Cds);
Vendetta fredda. Tajani e Ronzulli si vendicano con Letta zio: zero collegi agli esponenti a lui vicini. Eliminato pure Sestino Giacomoni, storico rivale di Tajani (Di Caro sul Cds);
Italia Anziana. Renzi non candida nessun under 35 nei collegi plurinominali e perfino i giovani adulanti renziani si incazzano (Baldi sul Cds);
Non solo Renzi. Nelle chat dei calendiani piemontesi: «Siamo come gli altri: predichiamo bene e razzoliamo male». Il sindaco di Cerveteri Pascucci rifiuta il collegio a Moncalieri in Piemonte offerto da Demos (Strippoli su Rep);
Solidi motivi. Pittella: «Lascio i dem perchè Letta ha abbandonato la cultura riformista». «Può fare un esempio concreto?» «Sì: non ha candidato mio fratello» (int. sul Cds);
Pd romano. Il video della lite aveva l’obiettivo di azzoppare Ruberti e, di riflesso, Mancini sia per la vicenda delle candidature a Roma (troppi gli scontenti mentre Mancini è in un collegio sicuro) sia per indebolire il fronte che sostiene Gasbarra (Mancini, Zingaretti, Bettini e Ciarla) alle prossime regionali (D’Albergo su Rep);
Sorpresa. Tutti sorpresi al Campidoglio per la candidatura al Senato dell’assessore Andrea Catarci (ex presidente del municipio della Garbatella) nel collegio uninominale Roma 3 (dovrà vedersela con Giulia Buongiorno). Commenti anonimi: «È sicuramente espressione del terriotorio solo che prima di lui la lista dei candidati è lunga. Non basta essere uomo di Smeriglio per meritarsi un posto in lista» (Magliaro sul Msg);
Professionista. In Puglia l’ex deputato di Forza Italia e re delle tessere, Massimo Cassano, ha fatto bingo: dopo essere stato rifiutato dalla Lega e da Di Maio, grazie ai buoni uffici di Mara Carfagna, ottiene un accordo vantaggiosissimo con Calenda: tutti i secondi posti in tutti i collegi pugliesi dietro l’ex ministra che così si garantisce la candidatura (Gn);
Lombardia. Calenda e Renzi litigano per i posti in Lombardia e a farne le spese è l’ex sindaco Gabriele Albertini a cui Renzi aveva offerto due seggi senza avvisare Calenda. Morale: insulti social fra Albertini e Calenda ma a rimetterci è sicuramente Calenda (Della Frattina sul Gn).