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Energia: Il governo è pronto a nuovi aiuti con +10 miliardi senza alcun scostamento di bilancio

licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT

Il governo è  pronto a rispondere all’emergenza sull’aumento dei costi delle bollette per i cittadini e le imprese e un Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi nei prossimi giorni

Un intervento tra gli otto e i dieci miliardi da mettere sul tavolo per incrementare le risorse dei decreti aiuti già in campo, ma non è alle viste l’ipotesi di uno scostamento di bilancio. Il governo è  pronto a rispondere all’emergenza sull’aumento dei costi delle bollette per i cittadini e le imprese e un Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi nei prossimi giorni, ma secondo quanto emerge, le risorse dovranno essere recuperate senza ricorrere a extra-deficit.

La richiesta delle forze politiche a palazzo Chigi continua a essere pressante: è necessario intervenire subito sul caro-energia. Il leader della Lega, Matteo Salvini, che pochi giorni fa aveva ribadito la richiesta di “uno sforamento di bilancio di 30 miliardi” chiede all’esecutivo di riproporre in Italia Il ‘modello francese’, ovvero un tetto al 4% degli aumenti dei costi in bolletta. “Non litighiamo, firmiamo una proposta comune: copiamo il modello francese con Il tetto al 4%”, dice Salvini che chiede una convocazione rapida del Parlamento e del Consiglio dei ministri. Ma sul tema dello scostamento le posizioni nel centrodestra sono diverse e si registra la cautela di Fratelli d’Italia.

Giulio Tremonti, candidato del partito di Giorgia Meloni e accreditato a rivestire un ruolo di primo piano di un eventuale governo della destra, mette in guardia sull’ipotesi di un extra-deficit: Uno scostamento di bilancio, per far fronte al caro-energia, “con l’inflazione e la speculazione in netta ripresa sarebbe una misura molto rischiosa”, dice l’ex ministro dell’Economia dei governi Berlusconi a Repubblica. “Io credo che oggi serva un’azione europea comune, come quella contro la pandemia, che agisca non soltanto sugli extraprofitti delle imprese ma soprattutto sull’extragettito”, aggiunge. La richiesta al governo di un intervento immediato viene ribadita anche da Enrico Letta, che tuttavia conferma Il sostegno alla posizione di Mario Draghi, in particolare sulla necessita’ di agire senza ricorrere a ulteriore deficit.

Luigi Di Maio di Impegno Civico propone “un decreto di emergenza non appena arrivati al governo da approvare subito. Un taglia bollette che consenta alle piccole imprese fino alla fine dell’anno di vedersi pagato dall’Stato l’80% delle bollette e che varrebbe circa 13,5 miliardi di euro”.

Si fa strada intanto l’ipotesi lanciata da Carlo Calenda di una ‘pax’ tra le forze politiche durante la campagna elettorale sul tema energia: dal centrodestra, dopo l’apertura di ieri di Salvini, ribadita anche oggi, interviene Antonio Tajani: “Noi siamo pronti a sederci attorno a un tavolo affinchè si trovi un accordo per un decreto che affronti l’emergenza bollette” ma “senza un’azione forte dell’Europa Il problema sarà difficilmente risolvibile”, dice il coordinatore nazionale di Forza Italia. “Dopo Salvini anche Tajani apre alla nostra offerta – commenta Calenda – ma per cortesia non giochiamo con le parole. La proposta rimane sempre la stessa: sediamoci insieme e portiamo una soluzione a Draghi sul caro bollette, assumendoci la nostra parte di responsabilità”.

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