Rush finale. Il governo ha smaltito finora 1260 provvedimenti attuativi (di cui 679 ereditati dai governi Conte I e II). Draghi e Garofoli chiedono un ultimo sforzo ai capi di gabinetto dei ministeri: smaltirne altri 121 a settembre e 122 a ottobre. In più il governo ha anticipato l’attuazione del Pnrr. L’obiettivo è consegnare al nuovo governo una condizione ordinata che consenta di pianificare senza panico la legge di bilancio (Bei su Rep);
Clamoroso al Cibali. Con Napolitano e Rubbia ormai impossibilitati, in base al criterio di anzianità la guida provvisoria di Palazzo Madama all’apertura della legislatura dovrebbe toccare a Liliana Segre. Se per qualsiasi motivo fosse impossibilitata toccherebbe a Silvio… (Martini sul Tempo);
Altra spaccatura. Carlo Nordio (ex magistrato ora meloniano) spacca il centrodestra con la sua proposta di ripristinare l’immunità parlamentare. La Lega lo attacca e Forza Italia tace. Il problema per Nordio è che nemmeno Fratelli d’Italia lo difende (Antonucci sul Fg);
Donazioni. Se non sorprende la donazione di 100mila euro al Pd da parte del fondatore di Ariston Francesco Merloni (da sempre estimatore di Letta), stupisce quella di 40mila da parte di Gianfranco Librandi, attualmente deputato di Italia viva ma candidato con Più Europa. A Montecitorio con Renzi, in lista con Bonino e portafoglio per Letta (Iannaccone e Gazzanni su La Ver);
Di Maio inutile. Se Impegno Civico prendesse meno dell’1%, in base alla legge elettorale i suoi voti non andrebbero nemmeno alla coalizione ma sarebbero dispersi (Di Sanzo sul Gn);
Spoglie di Forza Italia. Meloni, a differenza di Salvini che vede nella fusione il modo per accaparrarsi le spoglie di FI, ritiene che non valga nemmeno la pena trattare con Berlusconi: dopo le elezioni gli sparuti deputati forzisti andranno da lei a mendicare un posto. La parte del cannibale la sta comunque facendo Calenda: in Sicilia, Abruzzo, Basilicata ma anche in Veneto, Campania e Lombardia c’è un esodo continuo verso Azione (Valentini sul Fg).
