Prove di cooperazione tra paesi dell’area del Mediterraneo orientale per bilanciare gli approvvigionamenti energetici e trovare soluzioni per salvaguardare l’ambiente e i consumatori in un’epoca di volatilità di prezzi. Intanto si continua a lavorare per un eventuale raddoppio della capacità del Tap, il gasdotto Trans-Adriatico che trasporta il gas dall’Azerbaijan all’Italia. E l’Egitto vede “grandi opportunità” nel bacino dell’EastMed, “non solo per le scoperte già in atto in Israele, Cipro, Egitto e potenzialmente in Grecia, ma c’è un futuro anche per altre importanti scoperte”. A dirlo è il ministro del petrolio egiziano, Tarek El Molla, presente alla seconda giornata di Gastech, insieme ai big player del mondo del gas e dell’idrogeno, e a decisori politici di Paesi quali Usa, Grecia, Egitto, Cipro ed esponenti dell’Emgf (Forum del Gas del Mediterraneo Orientale). “Il Mediterraneo orientale può diventare un vero e proprio hub” sia in termini di alternative per il gas in Europa che per lo sviluppo di energie rinnovabili, sostiene dagli Stati Uniti Laura Lochman, vicesegretario dell’Ufficio per le risorse energetiche del Dipartimento di Stato americano.
Creato quattro anni fa, il Emgf è un’organizzazione che ha l’obiettivo di sfruttare al meglio le risorse non solo per l’Europa ma per il mondo, spiega il segretario generale del Forum, Oama Mobarez. Tra le grandi aziende energetiche italiane, Eni ha “sempre creduto nel ruolo del Mediterraneo orientale come regione chiave per la diversificazione degli approvvigionamenti e la sicurezza energetica dell’Europa”, evidenzia Guido Brusco Chief Operation Officer di Eni. Si guarda però anche agli Stati Uniti, con Edison che inaugurerà nel 2023 il primo canale di approvvigionamento dagli States per l’acquisto di gas naturale liquefatto (Gnl). Un’operazione che trae origine da un accordo firmato nel 2018 con la società Venture Global, che prevede volumi pari a 1,4 miliardi di metri cubi all’anno dall’impianto Calcasieu Pass in Louisiana. Edison ha poi allo studio lo sviluppo di “sinergie e partnership” per accrescere e rendere disponibile in Italia i green gas, come il bioGnl e il biometano, in un’ottica di transizione energetica.
Al fine di accrescere la sicurezza energetica italiana ed europea, Edison e’ anche impegnata nello sviluppo di un nuovo corridoio, l’EastMed-Poseidon, che consentirebbe un’effettiva diversificazione dando accesso a nuove fonti tramite la realizzazione di una nuova rotta di approvvigionamento dalle acque israeliane nel Mediterraneo Orientale. Quanto al Tap, tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2023 si dovrebbe concludere la fase finale per decidere se raddoppiare la capacità del gasdotto, come spiega Luca Schieppati, managing director & country manager per l’Italia di Trans Adriatic Pipeline. In pratica, serve ancora una prova di fattibilità per vedere “se c’è abbastanza domanda per partire con l’espansione”, capendo quindi se da parte delle aziende energetiche c’è una domanda di lungo termine. A quel punto si potrebbe patire con gli accordi per il trasporto del gas e procedere con il progetto