Per il filosofo ed ex presidente del Senato, Marcello Pera, candidato tra le file di Fratelli d’Italia, “è arrivato il momento di modificare la seconda parte della Costituzione, che oggi non è più efficiente: va cambiata la forma di Stato e di governo del nostro Paese”. Intervistato dal Fatto Quotidiano, dichiara di essere stato convinto a candidarsi da Giorgia Meloni, “perchè mi ha detto che la prossima sarà una legislatura costituente. Questa volta – sostiene – possiamo davvero coronare il sogno che fu prima di Bettino Craxi e poi di Silvio Berlusconi”.
Pera non si sbilancia sul modello di presidenzialismo, ma afferma che va modificata anche la parte della Costituzione “sull’ordinamento giudiziario” a partire da tre aspetti: “separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri”, “superamento dell’obbligatorietà dell’azione penale” e “il Csm”. Condivide, poi, la riforma richiesta da Berlusconi: “L’inappellabilità delle sentenze di assoluzione di primo grado – dichiara – mi sembra una questione di civiltà”. “Un rafforzamento del potere esecutivo”, però, “deve andare insieme con i contrappesi”. E dunque, secondo Pera, andrebbe modificata la Carta “anche sulla parte che riguarda il bicameralismo perfetto”, “facendo sì che entrambe le Camere non abbiano più gli stessi poteri”. Le convergenze su queste riforme sono possibili. “A partire da Matteo Renzi e Carlo Calenda, che stanno aprendo a questa possibilità”, sostiene Pera. “Oggi c’è la vera volontà di fare una riforma costituzionale – aggiunge – Meloni è determinata e potrebbe avere una solida maggioranza”.