Ogni giorno ha la sua “pena”. Archiviato lo scontro tra Berlusconi e Meloni, dopo il vertice di ieri a via della Scrofa, oggi è la volta delle elezioni dei Capigruppo che non riservano molte sorprese, ma lasciano il Terzo Polo con l’amaro in bocca. E sono anche alcune dichiarazioni del leader di Forza Italia su Putin a tenere banco e a creare fibrillazione nel centrodestra. Ma andiamo con ordine. Dopo un’altra girandola di incontri tra Ignazio La Russa, Giorgia Meloni, Lorenzo Fontana e tra Matteo Salvini e i suoi, i parlamentari di FI accolgono l’ indicazione di Berlusconi di eleggere subito e in maniera compatta Licia Ronzulli presidente dei senatori e Alessandro Cattaneo leader dei deputati. Confermati i capigruppo di FdI: Francesco Lollobrigida alla Camera e Luca Ciriani al Senato. E quelli della Lega: Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Nasce poi al Senato un nuovo gruppo di maggioranza: ‘Civici d’Italia-Noi Moderati-Maie’ del quale Antonio De Poli diventa presidente.
Sono 7 i senatori del gruppo per le Autonomie e Julia Unterberger ne è la presidente. Ne fanno parte anche i senatori a vita Giorgio Napolitano ed Elena Cattaneo. Anche il Pd conferma Debora Serracchiani e Simona Malpezzi. Mentre al Misto di Palazzo Madama è eletto all’unanimità Peppe De Cristofaro di Verdi-SI. E unanimità anche per i 5S Barbara Floridia e Francesco Silvestri.
“Un bel segnale”, commenta Giuseppe Conte. Ma è tensione nel Terzo Polo, nonostante Calenda minimizzi. Il leader di Azione, prima dice che loro non parteciperanno al voto sulle vicepresidenze visto che sarebbero stati fatti fuori da Dem e 5 Stelle e poi annuncia che alle consultazioni al Quirinale andrà lui da solo, con i capigruppo Matteo Richetti e Raffaella Paita, ma senza Renzi. Assenza che fa parlare di “gelo” e “tensione” tra i due, subito smentita da Calenda: “Notizia inventata”. Renzi sembra che sia “semplicemente fuori Italia” per un ciclo di conferenze, spiegano in Italia Viva. Ma la vera ‘pena’ di oggi per la maggioranza sono senz’altro le dichiarazioni di Berlusconi che, incontrando i deputati, confessa di aver “riallacciato i rapporti con Putin” che gli avrebbe regalato “20 bottiglie di vodka per il compleanno”, accompagnate da “una lettera dolcissima”, da lui ricambiate con del “Lambrusco e una lettera altrettanto dolce” e che lui sarebbe “molto, molto, molto preoccupato” per la guerra, visto che i ministri russi gli avrebbero detto che “noi siamo in guerra con loro, perché forniamo armi e finanziamenti all’ Ucraina”. “Se Kiev entra nella Nato – aggiunge – sarà la terza guerra mondiale”. “Io non posso personalmente fornire il mio parere perché se viene raccontato alla stampa viene fuori un disastro – spiega – ma sono preoccupato”.
Non appena il contenuto del suo intervento trapela alle agenzie, arriva la smentita, ma la tensione nel centrodestra si fa palpabile. Anche perchè il leader di FI svela che Meloni sarebbe d’accordo nel mandare l’ex presidente del Senato Elisabetta Casellati al Ministero della Giustizia. Un incarico per il quale, invece, la premier in pectore ha già scelto Carlo Nordio, come conferma Ignazio La Russa. Il Cav dice anche che in “FI c’è amarezza perchè a parità di elettori con la Lega” ha avuto 20 deputati e 10 senatori in meno. Poi, avverte di esser diventato consigliere della “signora Meloni”, sulla quale aveva espresso “giudizi positivi in un altro foglio” non pubblicato, assicurando che anche Anna Maria Bernini sarà ministro.