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Destra: domani inizieranno le consultazioni per il nuovo governo

Il timore lo confida un ‘big’ di Fdi: “E se Berlusconi fa come fece la volta scorsa con Salvini e si mette a fare uno show al Quirinale?”. Domani inizieranno le consultazioni ed è quello l’appuntamento da preparare.

In FI si smentisce assolutamente che ci possano essere problemi, si ribadisce che Berlusconi sta lavorando a una riappacificazione e a stemperare le tensioni. Meloni del resto ha fatto capire di non accettare più ‘rialzi’, preferendo lavorare lontano dai riflettori, senza ulteriori commenti. Lei ci ha messo la faccia ma – questa la strategia, secondo quanto si apprende – non intende prestarsi al gioco di chi avanza continue richieste. Insomma punta ad accelerare, seguirà i tempi dettati dal Colle ma l’auspicio è chiudere la partita entro l’inizio della prossima settimana. Con giuramento sabato o domenica e la fiducia alle Camere martedì. Tuttavia, la frattura di ieri, le frasi di Berlusconi su Putin, la ‘sua’ lista dei ministri e soprattutto il riferimento ‘a chi lavora in Mediaset’ hanno creato un solco con Fdi. Sono al lavoro i pontieri, uno di questi è Salvini, che oggi si è recato a villa Grande da Berlusconi. Il ‘puzzle’ sul governo si sta componendo: l’indicazione di Centinaio alla vicepresidenza del Senato è un segnale che il dicastero dell’Agricoltura dovrebbe toccare a Fdi mentre sul Viminale si punta su Piantedosi.

“Nessun veto, zero impuntature, massima serenità con gli altri leader della coalizione”, hanno spiegato questa mattina fonti del partito di via Bellerio. Oggi dunque sono al lavoro gli ‘emissari’ della coalizione per far sì che il clima al Colle sia di unità, anche a favore di telecamere con tanto di strette di mano. L’ex premier a più di un interlocutore avrebbe continuato a sottolineare che FI è  sottostimata, anche per quanto riguarda le deleghe, ma la volontà assoluta è far partire il governo. Ma al di là della formazione dell’esecutivo, le preoccupazioni in Fratelli d’Italia e di chi punta a cinque anni di legislatura riguardano la navigazione. Che dovrebbe passare – dice uno dei pontieri – anche attraverso la ‘pacificazione’ dentro Forza Italia.

L’ex presidente del Consiglio si aspettava, spiega un dirigente azzurro, maggiore rispetto dall’alleata e un trattamento pari a quello riservato alla Lega. Non a caso ha ricordato più volte di essere stato il fondatore del centrodestra.

Sul tavolo c’è la questione giustizia: questa mattina Berlusconi ha incontrato l’ex magistrato Nordio, in Fratelli d’Italia c’è il convincimento da giorni che il nuovo Guardasigilli sarà lui. Meloni ovviamente discuterà delle caselle più importanti con il presidente della Repubblica ma ha la lista dei ministri pronta e per il dicastero di via Arenula non c’è il nome dell’ex presidente del Senato Casellati o di un altro esponente azzurro. Il lavoro che si sta portando avanti tra Nordio e l’ex premier è concordare quali riforme occorre mettere in campo sulla giustizia. “Se Berlusconi si mette di traverso rischia di perdere i suoi parlamentari”, osserva un ‘big’ del centrodestra. Ma uno degli obiettivi appunto è tenere unito il partito azzurro, affinchè non ci sia chi fa sponda con Fdi e chi no.

La nuova prova dei numeri sulle vicepresidenze dei due rami del Parlamento sarà superata: l’accordo nell’alleanza si è trovato in poco tempo, sulle figure di Centinaio e Gasparri al Senato e Rampelli e Mulè alla Camera. Già si guarda però alla prova della fiducia della prossima settimana. Mentre il Movimento 5 stelle e il Pd che sul piano istituzionale hanno cominciato a parlarsi a livello di capigruppo, stringendo un’intesa sulle vicepresidenze. Stesso discorso varrà per le commissioni di garanzia e non si escludono battaglie parlamentari insieme. Si vedrà passo dopo passo, lo schema non è detto che verrà replicato, riferisce un ‘big’ M5s, ma il Terzo Polo è già sulle barricate. “Sul salario minimo per esempio noi non la pensiamo come il Pd”, dice un senatore del Movimento 5 stelle. Solo che proprio al Senato i numeri potrebbero essere ‘ballerini’ per la maggioranza qualora si verificassero delle defezioni nel centrodestra, da qui il tentativo di ricompattare la coalizione.

“Le parole sulla Russia hanno provocato un danno molto grande”, spiega un esponente di Fdi. Il capogruppo Lollobrigida però è netto: “La linea istituzionale è chiara e non potrà essere scalfita dalle dichiarazioni di nessuno”. Nei prossimi giorni ci saranno interlocuzioni anche sulle priorità da portare avanti nelle prime riunioni del Consiglio dei ministri. La Lega, per esempio, ha già cominciato a discutere di un piano economico che prevede, tra l’altro, la riapertura della rottamazione delle cartelle e l’intervento sul caro bollette. Più defilato il tema della flat tax, l’idea della Lega di arrivare ad una tassa piatta al 15% sarebbe stata ‘congelata’. Si punta su un piano progressivo, si partirà sull’estensione agli autonomi ma non e’ detto che si alzerà il tetto della flat tax da 65 a 100mila euro. Del resto, in Fdi si ribadisce la necessità di puntare sul pragmatismo e sul realismo, al momento i fari sono concentrati sul dossier energia, che tra l’altro Fdi vorrebbe mantenere per sè.

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