L’opera, tra le altre cose, vanta oltre venti prefazioni di personalità illustri del panorama culturale italiano come Vittorio Sgarbi
Con la silloge #Cantoanima, di Irene Catarella, la poesia si attesta come linguaggio di eccellenza della contemporaneità grazie alla geniale invenzione della poetessa che ha introdotto nei suoi versi l’uso dell’#, segno grafico che non si legge, per designare parole chiave e neologismi che scaturiscono dall’unione di due parole perché il tutto è sempre diverso dalla somma delle parti. Poesie impegnate e d’amore perché per l’autrice il poeta-eroe deve risvegliare le coscienze, deve dare speranza, suscitare un’emozione, indurre a una riflessione, ma soprattutto all’azione di un bene comunitario e universale che non investe solo l’umanità, ma anche tutti il creato. Ai suoi discenti, infatti, la prof insegna proprio questo: amare la poesia e mettersi in discussione per scrivere versi che nascono dalla loro creatività per sentirsi partecipi e capaci di diffondere un messaggio, così come fa lei, di valori veri e profondi.
Con la curatela di Salvo Nugnes, le foto di Elisa Fossati e la traduzione in inglese di Nazarena Tuzzolino, #Cantoanima è edito da Giorgio Mondadori ed è già alla seconda ristampa. L’opera vanta oltre venti prefazioni di personalità illustri del panorama culturale italiano. “Cantoanima” è il manifesto-libro del movimento culturale fondato dalla Catarella Interiorismo Universale che vuole rilanciare la poesia come #poesiainteriorità in quanto espressione di ciò che sente il singolo e come #poesiauniversalità perché si fa portavoce di #emozionipensieri dell’umanità intera.
“Il suo libro – hanno commentato dalla platea durante una delle ultime presentazioni della Catarella – dovrebbe arrivare sui banchi di scuola di ogni ordine e grado ed entrare di diritto nei programmi di letteratura italiana contemporanea dei migliori atenei italiani e internazionali“.
