“Sulla legge per l’equo compenso maggioranza e governo stanno facendo molta confusione. È un provvedimento importante per restituire dignità e libertà a tanti professioni, in Parlamento bisogna lavorare con serietà e rapidità, dal centrodestra invece arrivano pasticci che complicano il percorso. In commissione Giustizia al Senato avevamo chiesto di passare alla sede deliberante, cioè all’approvazione diretta senza passare dall’aula di Palazzo Madama, così da approvare pochi emendamenti necessari e mandare il testo alla Camera per l’ok definitivo. Invece ci hanno detto di no e fanno continuamente slittare i lavori, nascondendosi dietro motivazioni procedurali. Due settimane senza passi avanti. Evidentemente non sanno come uscire dal vicolo cieco dei loro stessi errori”.
Così in una nota la senatrice Ada Lopreiato, capogruppo M5s in commissione Giustizia. “Il M5s – aggiunge – ha presentato tre emendamenti, su temi teoricamente condivisi anche nella maggioranza, volti a sopprimere il sistema sanzionatorio per quei professionisti che pattuiscono un compenso inferiore ai parametri, a colmare lacune del sistema transitorio nonché a correggere un aberrante errore del testo che fa riferimento a una norma ormai abrogata dalla riforma Cartabia, entrata in vigore proprio ieri. L’unica cosa giusta da fare è approvare queste modifiche e mandare il testo alla Camera per la sua approvazione definitiva, nell’interesse di tanti professionisti che sempre più spesso subiscono il condizionamento delle logiche di mercato che contrappongono contraenti forti a contraenti deboli”.