Non si ferma la sfida di sindaci al governo sul fronte dei diritti. Mentre il centrodestra resta in pressing sulla maternità surrogata come reato universale, si allarga la compagine dei primi cittadini pronti a tenere il punto sulle trascrizioni. Che vede però l’alt della ministra Eugenia Roccella. Dopo Milano, Verona, Padova e Bologna, infatti, anche la capitale si fa sentire. il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dal palco della manifestazione delle Famiglie Arcobaleno a Piazza Santi Apostoli, ribadisce la scelta di registrare i figli di coppie di mamme con certificati di nascita anche esteri. “Non lasciateci soli”, chiedono gli attivisti rivolgendosi in particolare ai sindaci. “Martedì – fa sapere il primo cittadino della Capitale – ci sentiremo per fare il punto sulla proposta e valuteremo insieme le prossime tappe con i sindaci delle più grandi città italiane: Milano, Bologna, Napoli, Firenze e Bari. Non stiamo parlando di gestazione per altri – ha specificato – ma di un caso su cui c’è una chiarissima giurisprudenza. E’ un primo passo, poi chiediamo una iniziativa legislativa. Serve un salto di civilità”.
Ma la replica al sindaco di Roma arriva direttamente dal ministro della Famiglia Roccella: “Non è il sindaco”, attacca, che può fare la trascrizione dei certificati di nascita costituiti all’estero, “per una cosa del genere ci vuole una norma nazionale e l’indicazione l’ha data la Corte di Cassazione. Un sindaco che ha responsabilità politiche e amministrative dovrebbe rispettare la legge italiana. E’ una responsabilità che il sindaco si assume”. La ministra ribadisce la linea dura sulla maternità surrogata “Nella maternità surrogata – sottolinea – ci sono due donne: una dà gli ovociti, l’altra è il vero utero in affitto che deve avere altri requisiti come aver già partorito ed essere in buona salute. Si sceglie chi dà l’ovocita attraverso una sorta di selezione della razza – la donna deve essere alta, bella, bionda, generalmente è dell’Est – l’ovocita di una donna nera costa molto meno di una donna bianca, con connotazioni evidentemente razziste”.
Sulla questione il centrodestra è determinato ad andare avanti in Parlamento e da mercoledì prossimo in commissione Giustizia sarà in discussione la proposta di legge a prima firma di Carolina Varchi (FdI) per mettere al bando la gestazione per altri come reato universale e dunque perseguibile anche all’estero per i cittadini italiani. Quello dei diritti resta dunque un fronte aperto sul quale prosegue il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione. Mentre il Pd porta avanti la proposta di legge Zan che prevede, oltre alla questione trascrizioni, anche le adozioni di famiglie single e omogenitoriali e il matrimonio egualitario, M5s spinge sulla proposta depositata in commissione Giustizia a Palazzo Madama. “il governo e questa maggioranza – attacca Alessandra Maiorino – stanno usando i bambini come vergognosi scudi umani per non affrontare un vuoto normativo, il nostro testo di legge, depositato sana questo vuoto nel pieno rispetto delle leggi italiane vigenti, abbiamo chiesto l’avvio del suo esame in commissione Giustizia e attendiamo la risposta della presidente Bongiorno. I bambini vanno tutelati sempre, i loro diritti vengono prima di qualunque ideologia” (Ansa).