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Schlein a Ventotene lancia il Pd verso le Europee

Una scelta simbolica, ma soprattutto politica. Per ribadire la “distanza profonda” tra la sua idea di Unione Europea e quella della premier Giorgia Meloni. Elly Schlein riunisce la segreteria del Partito Democratico nell’isola che fu luogo di confino per antifascisti e dissidenti. E dai vicoli che si inerpicano fino al cimitero dov’è sepolto Altiero Spinelli, lancia la sua sfida: “sta crollando l’internazionale dei nazionalisti, nell’ipocrisia di usare la stessa retorica di odio, di muri”. Lei, invece, è a Ventotene per “svelare le loro bugie” e per opporvi la lezione dei padri fondatori del federalismo europeo, “che hanno scelto di rispondere all’odio con un’utopia”. “Nutrire il sogno di un’Europa libera e unita” è l’imperativo che Schlein trasmette ai suoi nella riunione a porte chiuse, tracciando la rotta Dem verso “un’Europa della sanità, verde, democratica, sociale e del lavoro”. Ma soprattutto del lavoro. Non può mancare, infatti, il richiamo alla proposta unitaria sul salario minimo depositata oggi dalle opposizioni alla Camera. Schlein ne ha parlato nella sua ultima visita a Bruxelles con il commissario Nicolas Schmit ed è convinta che la direttiva europea possa rafforzare l’iniziativa di Pd, M5s, Azione, Avs e +Europa. Sulla proposta di legge arriva anche la soddisfazione del presidente M5s Giuseppe Conte: “è una giornata molto importante”. “Meloni e queste forze di maggioranza – aggiunge – devono ascoltarci”.

Mentre a Montecitorio le opposizioni compiono il primo passo comune, Schlein sprona a trovare convergenze anche su altri temi: “sanità pubblica e, perché no, contrasto all’autonomia differenziata”. “I nostri elettori – spiega – sono stufi di vedere divisioni che non sono sul merito”. Quando qualcuno le chiede di possibili coalizioni che puntino al governo del Paese, la segretaria non si scompone: “la coalizione non è facile da costruire quando ci sono veti incrociati, serve responsabilità”. Poi aggiunge: “se lo fanno in Germania perché non lo possiamo fare anche noi il governo di alternativa alla destra?”. Ma la priorità, in vista del voto europeo col sistema proporzionale, resta quella di dare “un’identità chiara al Pd”. A chi le fa notare le critiche interne al partito, non mostra tentennamenti. “Ora – dice – il Pd ha un gruppo dirigente riconoscibile che non c’è negli altri partiti, il pluralismo è fondamentale”.

L’annunciata “estate militante” è già cominciata e Schlein tira dritto in un progetto che per ora compatta i Dem. A Ventotene i componenti della segreteria la seguono sotto il sole cocente fino alla tomba di Spinelli. Lì la segretaria si ferma in raccoglimento, depone un mazzo di fiori. Poi cita l’autore del celebre Manifesto: “la via da percorrere non è facile né sicura ma deve essere percorsa e lo sarà”. Il riferimento è alla strada che i Dem sono chiamati a tracciare. Quella verso le elezioni europee, dal belvedere dell’isola, sembra essere chiara. “Non si può promuovere un’Europa à la carte, in cui si scelgono i benefici e non si condividono le responsabilità”, avverte Schlein. Che attacca frontalmente i suoi avversari. “L’Europa che ha in testa Meloni – dichiara – non è l’Europa dei popoli ma dei veti nazionali, come quelli dei suoi amici alleati ungheresi e polacchi”. Sulle polemiche nella maggioranza a proposito di alleanze europee, evidenzia “l’insussistenza di una maggioranza di destra destra”. E aggiunge: “il Ppe se cede ai nazionalisti rinuncia alla sua stessa esistenza”.

La destra, per Schlein, “sbandiera i problemi e non li risolve”. E quando, sul traghetto di ritorno, deve esprimersi sul governo Meloni, non esita a dire che “tra poco i nodi verranno al pettine”. “Si vedranno presto – spiega – gli effetti più nefasti del dl Lavoro e del dl Migranti”. Qualcuno le cita “la luna di miele” di Meloni col Paese e lei scherza: “è dura che duri”. É quasi ora di rientrare in porto e non tutti sopportano il mare. Ma Schlein sembra non aver problemi con le onde. “Sono abituata alle navigazioni difficili”, dice passando da un sedile all’altro (ANSA).

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