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Messina Denaro, l’autista di Falcone: “Con lui la mafia non finisce, indagare sulle complicità”

‘Messaggi di cordoglio? Ancora tanto da lavorare per un cambiamento culturale’ 

“Con sé ha portato tutti i segreti che avrebbe potuto rivelare. Cosa nostra non si esaurisce con la sua morte. Lo dicono anche i processi ancora in corso. Occorre continuare a indagare per arrivare alla verità sulle stragi e i mandanti”. Lo ha detto all’Adnkronos Giuseppe Costanza, l’autista di Giovanni Falcone, sopravvissuto alla strage del 23 maggio 1992, a proposito della morte, nella notte, all’ospedale dell’Aquila dove era ricoverato da agosto, del padrino di Castelvetrano Matteo Messina Denaro.

“Sarebbe il caso di non parlare più di lui – aggiunge -. Non credo meriti tutta questa attenzione. E’ morto. Punto. Non c’è più. Con la malattia era arrivato alla fine della sua esistenza. Io penso sia stato catturato perché malato. Adesso occorre andare sino in fondo, scoprire chi ha consentito che la sua latitanza durasse 30 anni. Senza protezioni non sarebbe stato possibile”. Sui social, dopo la morte del padrino di Castelvetrano, sono comparsi messaggi choc con le condoglianze alla famiglia.

“Rimango incredulo. Mi sembra impossibile che si possa esprimere solidarietà e vicinanza a un uomo che si è reso responsabile della morte di così tante persone – dice Costanza -. Questo significa che c’è ancora tanto da fare. Bisogna lavorare, lavorare, lavorare per un cambiamento culturale. La strada è lunga. Quei messaggi sono il segno che nonostante gli anni trascorsi ancora tra la gente non è maturata una nuova coscienza”. Si è sentito sollevato nell’apprendere stamani della sua morte? “No, la morte non si augura a nessuno. E io non sono come loro, feroci stragisti”, conclude.

Intanto saranno necessari alcuni giorni prima che la salma di Matteo Messina Denaro, il capomafia morto nella  notte all’ospedale San Salvatore de L’Aquila, possa intraprendere il suo ultimo viaggio verso la Sicilia. Il prossimo passaggio sarà l’autopsia sul corpo del capomafia, disposta dalla procura de L’Aquila di concerto con i colleghi di Palermo. A seguire la salma verrà restituita alla famiglia e sarà dato il nulla osta per il trasferimento. La destinazione sarà il cimitero di Castelvetrano, dove esiste una cappella della famiglia che porta il nome di Francesco Messina Denaro, padre di Matteo e storico boss del Trapanese. ‘Famiglia Francesco Messina Denaro’, si legge all’esterno della cappella che questa mattina è rimasta chiusa: nessun familiare è stato notato all’interno del cimitero. A L’Aquila, intanto, c’è Lorenza Guttadauro, nipote e legale di Matteo Messina Denaro, volata nei giorni scorsi nel capoluogo abruzzese con l’aggravarsi delle condizioni dello zio, che si sta occupando di tutti gli adempimenti burocratici.

 

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