La tensione non diminuisce tra il Governo di Giorgia Meloni e la magistratura. Questa volta gli esponenti governativi vorrebbero avviare una nuova “guerra” andando a toccare non quella ordinaria, bensì la militare.
Con un blitz nella commissione Giustizia e Difesa della camera dei deputati, verrà proposta l’eliminazione dal “Csm” della magistratura militare delle figure di garanzia del presidente della corte di Cassazione e del procuratore generale.
Attualmente di diritto dopo la legge Cartabia, il consiglio della magistratura militare è composto da la prima presidente della corte suprema di Cassazione (Margherita Cassano), il procuratore generale militare presso la corte suprema di Cassazione (Maurizio Block) e un componente nominato dai presidenti di Camera e Senato (David Brunelli). Inoltre la riforma Cartabia prevede l’aumento da due a quattro consiglieri togati.
La Meloni con il suo ufficio legislativo vuole cambiare totalmente, prevedendo la soppressione tra i membri di diritto del procuratore generale e della prima presidente di Cassazione e per giunta la modifica dello status di componente del Csm militare, che non potrà essere più distaccato fuori ruolo.
In tutto questo, Giorgia Meloni dovrà vedersela in primis con i suoi alleati, che non sono affatto d’accordo con la modifica. La proposta non piace assolutamente agli staff del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ministro della Giustizia Nordio. Come si può ben capire, da qui alle prossime ore, ci sarà un braccio di ferro per decidere di procedere nell’ampia modifica della legge Cartabia, oppure eliminare almeno per il momento questo punto.