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Da oggi maratona manovra alla Camera, riflettori su Giorgetti. Ma gli emendamenti superano il migliaio

Il via libera definitivo in assemblea alla manovra 2024 è già fissato dalla conferenza dei capigruppo per ven. 29 dicembre entro le 19, con dichiarazione di voto in diretta tv dalle 17

Riprende oggi dopo la pausa di Natale e santo Stefano la maratona della manovra che entro Capodanno deve vedere definitivamente la luce verde da Montecitorio senza cambiare una virgola del testo licenziato giovedì scorso da palazzo Madama, pena l’esercizio provvisorio. L’esame alla Camera è iniziato venerdì in commissione dove è prevista una maratona, per poi passare da giovedì in aula. Il via libera definitivo in assemblea alla manovra 2024 è già fissato dalla conferenza dei capigruppo per venerdì 29 dicembre entro le 19, con dichiarazione di voto in diretta tv dalle 17.

Se dunque sulla carta il timing è definito e la maggioranza determinatissima farlo rispettare senza sbavature, l’opposizione ha preannunciato tre giorni di barricate e di riflettori puntatati su manovra e, personalmente, sul ministro leghista dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, alla luce del blitz Meloni-Salvini che ha portato la Camera giovedì scorso a bocciare la ratifica della riforma del Mes che Giorgetti non ha nascosto avrebbe preferito venisse approvata. Oltre mille sono gli emendamenti che da questa mattina alle 11 le opposizioni pretendono siano votati uno per uno dalla commissione, pronte all’ostruzionismo e con riserva di ripresentazione della montagna di richieste di modifiche in aula.

Una maratona che sarà interrotta nel pomeriggio dall’audizione, appunto, di Giorgetti chiamato non solo a dare ragione delle scelte della manovra post modifiche apportate in Senato ma anche e soprattutto a mettere agli atti del Parlamento la sua posizione sul no italiano alla ratifica della riforma del Mes a 24 ore invece del sì del governo alla riforma del Patto di Stabilità pronunciato dallo stesso Giorgetti sull’accordo Scholz-Macron che le opposizioni (e non solo) accusano di penalizzarci. Un’audizione che si annuncia dunque al calor bianco. Per la quale c’è anche attesa per la posizione che prenderanno le due forze della maggioranza che aderiscono al PPe, Forza Italia e Noi Moderati, che sulla ratifica del Mes si sono astenute: lasciando così che il no di Salvini e Meloni (unito a quello dei Cinque Stelle di Conte) prevalesse ma marcando pure la differenza.

Antonio Tajani e Maurizio Lupi che di quei due partiti sono i segretari alle 12, hanno annunciato una conferenza stampa a pochi passi da Montecitorio dove a quell’ora la manovra riprende la maratona in commissione Bilancio. Nella sede di Forza Italia annunceranno una federazione dei rispettivi gruppi consiliari nel Lazio. Un’occasione per far sentire insieme la loro voce dopo la “svolta a destra” della maggioranza post Firenze e post Atreju che il voto di giovedì della Camera è sembrato alle opposizioni rappresentare.

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