“Mercoledì i dem sono riusciti addirittura a votare in due modi diversi tra Camera e Senato, nel giro di pochi minuti. A Montecitorio si sono astenuti su due mozioni, la nostra e quella di maggioranza, che sostenevano la linea del Pd quando era al governo. Poi a Palazzo Madama si è scatenata la buriana interna, soprattutto a causa del dissenso dell’ex ministro Guerini, e si sono precipitati a correggere la linea votando almeno il nostro testo. Col risultato che ben sei senatori dem hanno votato anche il testo della maggioranza sul sostegno all’Ucraina, mentre Susanna Camusso si è arrabbiata e non ha votato la risoluzione del suo partito, perché favorevole alla linea filo-russa di Giuseppe Conte. Un caos”. Così il Senatore Enrico Borghi capogruppo di Italia viva in una intervista a Il Giornale.
Alla domanda “se lo aspettava dal suo ex partito?” risponde: “Per usare il gergo schleiniano, diciamo che lo avevo visto arrivare. E da tempi non sospetti, tant’è che ne ho tratto le conseguenze e sono uscito dal Pd prima che la deriva si compisse. Ora però è tutta squadernata davanti agli occhi di chi vuol vedere, e mi chiedo cosa aspettino i cosiddetti riformisti, i protagonisti delle stagioni della responsabilità di governo, a prenderne atto”.