Il testo adottato come base per il prosieguo dei lavori è quello del governo, a prima firma Giorgia Meloni e messo a punto dalla ministra Elisabetta Casellati
La commissione Affari costituzionali del Senato (con 11 sì e 9 voti contrari) ha approvato a maggioranza il testo base per la riforma costituzionale che introduce in Italia l’elezione diretta del presidente del Consiglio.
A votare a favore Fdi, Lega, Forza Italia. Contro tutte le opposizioni: Pd, M5s, Avs, Azione, Italia Viva e Autonomie.
Il testo adottato come base per il prosieguo dei lavori è quello del governo, a prima firma Giorgia Meloni e messo a punto dalla ministra Elisabetta Casellati, che introduce in Italia l’elezione diretta del premier. La maggioranza ha però già fatto sapere che, alla luce di un confronto interno alle forze che sostengono l’esecutivo, il ddl Casellati subirà importanti modifiche attraverso emendamenti a firma di tutti i gruppi di maggioranza.
Tra i cambiamenti in vista: via la norma anti-ribaltone (che riguarda la previsione della norma sul cosiddetto ‘secondo premier’ o premier ‘di riserva’ in caso di sfiducia al presidente eletto; soglia di maggioranza (il 55%) da inserire non in Costituzione ma nella successiva legge elettorale. Non si esclude anche di inserire un tetto ai mandati. Le modifiche di maggioranza saranno concordate definitivamente in un nuovo vertice in Senato assieme ai capigruppo, ai componenti della commissione Affari costituzionali e al governo. La riunione era prevista per oggi ma è slittata ai prossimi giorni. Il termine per depositare gli emendamenti è stato spostato da lunedì 29 a mercoledì 31 gennaio.
Si terrà comunque il 30 gennaio alle 14 la riunione dei gruppi di maggioranza per fare il punto sulle correzioni alla riforma del premierato, che è all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato. Sul tavolo dovrebbe esserci la bozza di sette emendamenti predisposti finora da Fratelli d’Italia e da valutare insieme a Lega e Forza Italia, in virtù del patto di maggioranza per proporre solo emendamenti condivisi.