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Regionali: In Sardegna vince l’alleanza progressista Pd-M5s. Ecco la ripartizione dei seggi

 Alessandra Todde (M5S), candidata della coalizione di centrosinistra, è la nuova presidente della Sardegna, in base ai risultati del voto di 1825 sezioni scrutinate su 1844. Con il 45,4% dei voti contro il 45% del candidato di centrodestra Paolo Truzzu (Fdi), sindaco di Cagliari, Todde si è detta “orgogliosa di essere la prima donna presidente della Sardegna”. Fermi all’8.3% e all’1% i candidati Renato Soru e Lucia Chessa. Male per Lega, che non va oltre al 3,7% (aveva raggiunto il 14,6 % nel 2019) e per il terzo polo di +Europa -Azione, che con l’1.5% non supera la soglia di sbarramento. Soddisfazione da parte del PD, al momento primo partito nella Regione, (11.4%)

E’ il Pd il primo partito della Sardegna com 94.238 voti (il 13,8 per cento). La seconda posizione la conquista Fratelli d’Italia con 92.963 preferenze (il 13,6 per cento). Le previsioni pre-elettorali suggerivano un successo per il partito del premier, Giorgia Meloni, ma in Sardegna ha evidente pesato il voto contro la giunta Solinas e, soprattutto, contro Paolo Truzzu a Cagliari. Anche se il centrodestra ha prevalso a livello regionale, a Cagliari è stata una storia diversa e Truzzu ha subito una netta sconfitta.

Nonostante il successo del centrodestra nei piccoli centri, le città hanno scelto Alessandra Todde. Il M5S si piazza al terzo posto con il 7,7 per cento. Buon successo delle liste del centrodestra, come dimostrato dal quarto posto conquistato dai Riformatori sardi con il 6,9 per cento e Forza Italia con il 6,4 per cento.

Todde al centro tra i leader di Pd e M5s

Forza Italia è riuscita a mantenere il sostegno dei moderati in Sardegna. La Lega, dal canto suo, non ha ottenuto grandi risultati in questa tornata elettorale, con meno del 4 per cento. I sardisti, con il 5,4 per cento, hanno superato le aspettative, soprattutto grazie alle preferenze personali a Cagliari di candidati come Gianni Chessa e Nanni Lancioni. L’Alleanza Verdi Sinistra e Sardegna al Centro 20Venti non hanno ottenuto i risultati sperati, mentre Alleanza Sardegna, guidata dall’ex Psd’Az Giovanni Satta, ha raggiunto il 4,2 per cento. Tornando al Campo largo, la lista “Uniti con Alessandra Todde” ha ottenuto il 4 per cento, mentre i Progressisti di Massimo Zedda si sono fermati al 3,1 per cento. Le liste che hanno sostenuto Renato Soru hanno ottenuto complessivamente solo l’8 per cento, mentre l’Udc ha deluso con il 2,8 per cento.

LA RIPARTIZIONE DEI SEGGI: 36 seggi al centrosinistra e 24 al centrodestra, nessun seggio per la Coalizione sarda di Renato Soru e per Sardegna R-Esiste di Lucia Chessa, questo l’identikit del nuovo Consiglio regionale della Sardegna. Al Pd dovrebbero andare 11 seggi (il piu’ votato dei Dem a Cagliari e’ stato il segretario regionale Piero Comandini), 6 seggi al M5S, 4 ad Alleanza Verdi Sinistra, 3 ciascuno a Progressisti, Sinistra futura, Uniti per Todde e Orizzonte Comune, 2 al Psi. Nel centrodestra: 7 seggi a Fratelli d’Italia, 3 ciascuno a Riformatori sardi, Forza italia, Sardegna al centro-20venti e Psd’Az, 2 ciascuno a Lega e Pli, 1 all’Udc.

“E’ il riscatto di una comunità orgogliosa che ha sperimentato per cinque anni sulla propria pelle l’inadeguatezza della destra. È una vittoria di squadra, perché Alessandra ha tenuto insieme una coalizione plurale che si è unita ogni giorno di più. Erano sicuri di vincere, son venuti qui a Cagliari in pompa magna, con premier e vicepremier, e la Sardegna ha risposto. Ha perso Truzzu, ha perso Giorgia Meloni che l’ha imposto con una forzatura, e ha perso pure Matteo Salvini”, scrive su Facebook la segretaria Elly Schlein. Anche per il leader M5S Giuseppe Conte, “l’aria è cambiata – scrive su Facebook – Non si vince sempre con l’arroganza di chi – come Meloni – impone i candidati al territorio e si limita a salire sui palchi per i suoi monologhi pieni di false promesse, senza neppure confrontarsi con i cittadini, senza neppure fermarsi ad ascoltare i loro problemi” e parla di “sveglia al governo a Roma”.

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