Il Parlamento europeo è l’unica istituzione dell’UE eletta direttamente dai cittadini. In Italia è possibile votare fino alle 23 di domenica 9
Nella legislatura che si chiude – la nona – il Parlamento Europeo ha trattato 467 atti legislativi, di cui 370 completati e 97 rimasti in sospeso e dovranno essere portati avanti dal nuovo Parlamento che si formerà con le elezioni di questa settimana. I lavori della decima legislatura prenderanno il via il 16 luglio con la prima plenaria a Strasburgo (fino al 19). Il primo atto sara’ l’elezione del presidente. Avviene a maggioranza assoluta dei votanti. Se per tre scrutini non viene raggiunta la maggioranza, al quarto scrutinio si tiene un ballottaggio tra i due candidati piu’ votati al terzo. Vengono poi eletti i quattordici vice presidenti e i cinque questori. Prima della convocazione della plenaria si terranno le riunioni dei gruppi parlamentari e ci saranno presumibilmente le manovre per formarne dei nuovi o comunque per degli spostamenti di delegazioni tra gruppi. Per la formazione di un gruppo servono almeno 23 deputati che rappresentino almeno sette Paesi. Attualmente i gruppi sono sette: Ppe (Fi), S&d (Pd), Renew (Az-Iv), Verdi, Ecr (Fdi), Id (Lega), La Sinistra. Poi c’è il ‘gruppo’ dei non-iscritti.
Le riunioni per la formazione dei gruppi si terranno tra il 18 giugno (il Ppe) e il 3 luglio (Id). Il 19 giugno i Verdi; il 25 giugno S&d e la Sinistra; il 26 giugnoRenew ed Ecr. Dopo l’elezione del presidente del Parlamento europeo viene fissato il voto per la conferma del presidente della Commissione. Generalmente avviene nella plenaria del mese successivo tuttavia quest’anno potrebbe essere anticipato gia’ alla prima plenaria, presumibilmente tra il 18 e il 19 luglio. Ovviamente solo se gli Stati avranno trovato l’accordo sul nome da proporre per la guida dell’esecutivo europeo (nel Consiglio europeo del 27-28 giugno). Il presidente della Commissione dev’essere approvato dalla maggioranza assoluta dei membri del Parlamento, ossia 361. Nei mesi di settembre-ottobre (oppure ottobre-novembre) si terranno le audizioni nelle commissioni parlamentari dei ventisei commissari che verranno proposti per il nuovo collegio. Generalmente almeno un nome viene respinto dagli eurodeputati. Il voto, infine, avviene in plenaria su tutto il collegio ed è a maggioranza semplice. Poi la nuova Commissione può ufficialmente cominciare il mandato. La Commissione von der Leyen entrò in carica il primo dicembre 2019.
Come viene scelto il presidente della Commissione?
Il presidente (o la presidente) della Commissione europea non è eletto direttamente con le elezioni europee. Il Trattato prevede che venga indicato dal Consiglio europeo (quindi dai capi di Stato e di Governo) a maggioranza qualificata e venga confermato dal voto in plenaria al Parlamento europeo a maggioranza assoluta (361 su 720). Il presidente, una volta ottenuta la conferma, compone la squadra dei commissari, uno per Stato. Questi vengono poi ascoltati in audizione dalle commissioni del Parlamento in base alle specifiche deleghe. Una volta concluso questo passaggio avviene il voto in plenaria su tutta la Commissione, a maggioranza semplice. Questo processo richiede generalmente un paio di mesi. E questa volta partira’ ufficialmente con il Consiglio europeo del 27-28 giugno in cui i Ventisette leader sono chiamati a trovare un accordo sul nome da proporre al Parlamento europeo. Se dovessero trovare un’intesa, il voto potrebbe essere programmato al termine della prima plenaria – del 16-19 luglio – in cui verrà eletto il presidente del Parlamento europeo. Altrimenti, i Ventisette dovranno tornare a riunirsi e presentare il nome del presidente designato per la plenaria di settembre. Lo spitzenkandidat è tenuto in sostanza ad assicurarsi due maggioranze, una qualificata tra i capi di Stato e di Governo e una assoluta al Parlamento. Il Partito popolare europeo (Ppe), che sarà primo gruppo secondo le proiezioni, puo’ contare al Consiglio sulla presenza di dodici leader che ne fanno parte. Tuttavia tra gli altri quindici vi sono diversi socialisti e liberali (tra cui Spagna, Germania e Francia) che fanno parte della maggioranza con il Ppe. In cambio pero’ gli altri rivendicano altre caselle da riempire: la presidenza del Consiglio europeo, quella del Parlamento e l’incarico di Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera. Tutte si concordano insieme (AGI).