Il mare inghiotte la terra a un ritmo tra i più rapidi al mondo
Abdul Aziz ha dovuto abbandonare la sua casa sulla costa del Bangladesh e ora pesca nelle acque che l’hanno sommersa. E’ qui, infatti, che il livello del mare si sta innalzando a uno dei tassi più rapidi al mondo. Secondo uno studio pubblicato il mese scorso, nelle aree costiere densamente popolate del Paese dell’Asia meridionale “più di un milione di persone potrebbero essere sfollate” entro il 2050 al ritmo attuale. Dopo un ciclone devastante nel 2007, Aziz,che fa il pescatore, si è spostato di mezzo chilometro nell’entroterra dalla sua casa distrutta per proteggersi dalle maree. Un anno dopo, il mare ha inghiottito l’area intorno alla sua ex abitazione … “pochi Paesi stanno vivendo gli effetti del cambiamento climatico in modo così intenso e diversificato come il Bangladesh”, scrive Abdul Hamid, direttore generale del Dipartimento dell’Ambiente del Paese, nello studio.
Sulla base dei dati satellitari raccolti in un quarto di secolo dall’agenzia spaziale statunitense Nasa e dalla sua controparte cinese Cnsa, i ricercatori hanno stabilito che il Paese, che si trova a bassa quota, sta sperimentando un innalzamento del livello del mare che in alcuni punti è superiore di oltre il 60% rispetto alla media globale.
Il livello del mare non aumenta in modo uniforme in tutto il pianeta, soprattutto a causa del campo gravitazionale disomogeneo della Terra e delle variazioni nella dinamica degli oceani. Gli innalzamenti superiori alla media osservati in Bangladesh sono il risultato di diversi fattori, tra cui lo scioglimento delle calotte glaciali, l’aumento del volume d’acqua dovuto al riscaldamento degli oceani e le grandi quantità di acqua dolce che affluiscono nel Golfo del Bengala durante ogni monsone, secondo A.K.M Saiful Islam, che ha condotto questa ricerca. Negli ultimi decenni, il livello del mare sulla costa del Bangladesh è aumentato tra i 4,2 e i 5,8 mm all’anno, rispetto a una media globale di 3,7 mm all’anno, osserva l’esperto, che è membro del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC). Lo studio fornisce “un messaggio chiaro”, secondo il ricercatore: i responsabili politici devono essere pronti a limitare le conseguenze del fenomeno e ad adattarsi.
Oltre al livello del mare, secondo gli esperti i cicloni, che negli ultimi decenni hanno ucciso centinaia di migliaia di persone, stanno diventando più frequenti, violenti e persistenti a causa del cambiamento climatico. Anche le ondate di calore sono in aumento. Secondo il Global Climate Risk Index (GCRI), il Bangladesh è uno dei Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Ad aprile, il Paese di circa 170 milioni di abitanti ha vissuto il mese più caldo della sua storia. Poi, a maggio, un ciclone – uno dei più persistenti e rapidi che si siano formati in Bangladesh – ha ucciso almeno 17 persone e distrutto 35.000 case, secondo l’agenzia meteorologica governativa (GEA).