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Francia: Le Pen avanti, debacle Macron

Il Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella è stato il grande vincitore del primo turno delle elezioni legislative che è andato in scena ieri in Francia, mentre la sinistra unita nel Nuovo Fronte Popolare (NFP) ha fatto registrare solidi progressi e la coalizione presidenziale Ensemble ha subito una pesante sconfitta. Ecco, in sintesi, la tripla evidenza che emerge da un voto che ha visto la partecipazione in forte aumento con il 66,71% degli elettori che si è recato alle urne, rispetto al 47,5% delle analoghe consultazioni del 2022. Ad essere chiamati al voto sono stati più di 49,5 milioni di cittadini per eleggere 577 deputati. Secondo i risultati finali, come detto, il Rassemblement national ed i suoi alleati sono arrivati primi al primo turno delle elezioni legislative con il 33,4% dei voti. L’NFP è giunto secondo con il 27,98% dei voti, davanti a Ensemble (il partito di Emmanuel Macron) e ai suoi alleati, che hanno ottenuto un punteggio del 20,76%. Seguono i repubblicani (6,56% dei voti) e i vari partiti di destra (3,67%). Data l’attuale situazione, il partito di Le Pen e Bardella ed i suoi alleati potrebbero ereditare da 230 a 280 seggi, mentre il Nuovo Fronte Popolare potrebbe rivendicare un numero di seggi compreso tra 125 e 165. Va detto che molto potrebbe cambiare nel secondo turno, dato che si va verso un numero record di ballottaggi, che potrebbero riguardare tra 285 e 315 dei 577 seggi in palio al primo turno.

Finora, sessantacinque parlamentari hanno vinto i loro seggi al primo turno, il che significa che hanno ottenuto più del 50% dei voti nella loro circoscrizione; tra questi la leader di estrema destra Marine Le Pen, che è stata rieletta con il 58% dei voti a Pas-de-Calais. Anche il leader socialista Olivier Faure è stato rieletto al primo turno nella circoscrizione Senna e Marna. Altre figure di spicco da rieleggere sono Sandrine Rousseau, economista ed “eco-femminista” ; Manuel Bompard, membro senior del partito di estrema sinistra France Unbowed (LFI); e Mathilde Panot, presidente della LFI. Da parte sua, il primo ministro Gabriel Attal è arrivato primo con il 44% dei voti nella sua circoscrizione di Hauts-de-Seine, ma dovrà affrontare un ballottaggio, così come l’ex primo ministro Elisabeth Borne, arrivata seconda dietro a un candidato del Rassemblement National nel Calvados con solo il 29%. Parlando dopo la chiusura delle urne, Le Pen ha affermato che i francesi hanno dimostrato “con un voto inequivocabile… il loro desiderio di voltare pagina su sette anni di presidenza sprezzante e corrosiva” di Macron. L’inquilino dell’Eliseo ha invece affermato che “Di fronte al Rassemblement National, è giunto il momento di una manifestazione ampia, chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno”. Ora nel campo progressista è dunque partito il gioco delle rinunce per favorire i candidati più capaci di battere l’estrema destra, con la combinazione tra le sinistre e i macroniani in cerca di una intesa per un eventuale maggioranza di larghe intese (9 colonne).

 

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