Joe Biden si è ritirato dalle elezioni presidenziali statunitensi e ha lanciato la vicepresidente Kamala Harris come nuova candidata del Partito Democratico, con una mossa sorprendente che mette a rischio la corsa alla Casa Bianca del 2024. O forse la mette al sicuro, lo si capira’ nei prossimi giorni. L’ottantunenne Biden si e’ dunque fatto da parte dopo settimane di pressioni dei democratici a seguito di una disastrosa performance nei dibattiti, che avevano determinato uno sconvolgimento senza precedenti nell’ultimo miglio di una corsa per le presidenziali. I sondaggi degli ultimi giorni erano impietosi. Secondo una survey Abc/Ipsos lanciata oggi, 3 americani su 5 erano convinti della necessita’ di un suo passo indietro. “Ho sempre avuto l’intenzione di chiedere la rielezione, ma ritengo che sia nell’interesse del mio partito e del Paese farmi da parte e concentrarmi esclusivamente sull’adempimento dei miei doveri di Presidente per il resto del mio mandato”, ha dichiarato Biden in una lettera su X. Biden e’ ancora convalescente a causa del covid e sta trascorrendo questo periodo nella sua casa al mare nel Delaware. Il presidente ha assicurato che “nel corso della settimana parlerà alla nazione in modo più dettagliato” della sua decisione. Biden ha aggiunto di appoggiare Harris, che è la prima vicepresidente donna, nera e sud-asiatica nella storia degli Stati Uniti e che ora punterà a diventare il primo comandante in capo donna. “Voglio offrire il mio pieno sostegno e la mia approvazione a Kamala come candidato del nostro partito quest’anno”, ha detto Biden su X. ‘Democratici – è tempo di unirsi e battere Trump. Facciamolo”.
Biden è stato il primo presidente nella storia degli Stati Uniti a ritirarsi cosi’ tardi da una corsa elettorale, e il primo a ritirarsi a causa di preoccupazioni sulla sua lucidita’ mentale e sulla sua salute. Dal canto suo Donald Trump ha reagito dicendo che non era “adatto a candidarsi” o “adatto a servire” come presidente, definendo il suo rivale il peggior presidente della storia degli Stati Uniti. Per tre settimane Joe Biden ha resistito alle richieste di dimettersi dopo lo shock del dibattito del 27 giugno, insistendo a un certo punto che solo il “Signore Onnipotente” avrebbe potuto convincerlo a ritirarsi e cercando di dimostrare di essere all’altezza del compito. Biden ha rilasciato una serie di interviste e quella che e’ stata presentata come una conferenza stampa “da grandi”, in cui ha risposto a numerose domande, ma ha fatto altre gaffe, tra cui quella di chiamare Harris “Vicepresidente Trump”. Le richieste del suo stesso partito, a partire dal donatore e attore George Clooney fino all’ex presidente Barack Obama, hanno segnato il suo destino. La decisione di Biden e’ arrivata poco dopo la diagnosi di covid, che lo ha costretto ad abbandonare la campagna elettorale e ad isolarsi a Rehoboth Beach. Il ritiro di Biden e’ arrivato a coronamento di un periodo teso e caotico per le elezioni statunitensi, con Trump che e’ sopravvissuto a un attentato durante un comizio elettorale il 13 luglio. La decisione di ritirarsi colloca Joe Biden nel club dei presidenti statunitensi che hanno deciso di gettare la spugna dopo un solo mandato, l’ultimo dei quali e’ stato Lyndon Johnson nel 1968, un anno segnato anche da turbolenze e violenze politiche. Il suo candidato, l’allora vicepresidente Hubert Humphrey, perse pesantemente contro Richard Nixon. Nell’ultimo anno Kamala Harris si e’ distinta come una forte interprete della campagna elettorale sui messaggi chiave come il diritto all’aborto. Ha anche fatto molto parlare della sua storia come prima donna nella storia degli Stati Uniti a ricoprire la vicepresidenza, oltre che come prima persona di colore e di origine sud-asiatica. Per il suo partito, la Harris è ora pronta a essere nominata alla Convention democratica di Chicago del 19 agosto. Anche se si capirà già nei prossimi giorni se l’endorsment di Joe Biden le basterà per ottenere il via libera definitivo dal suo partito, visti i dubbi che alcuni maggiorenti tra i dem avevano avanzato sulle sue reali possibilità di vincere la partita di novembre contro Trump (AGI).
I Dem non hanno davvero altra scelta: Harris resta a dispetto degli ultimi anni di silenzioso secondo piano una figura unitaria, che il partito non può permettersi di snobbare. E per lasciare strada ad una terza figura dovrebbe accadere che non solo Biden, ma anche Harris si ritiri. La discesa libera di Biden pare ormai inarrestabile, e laggiù, in fondo ai sondaggi elettorali si intravede una sola possibilità di salvezza, dunque: Harris contro Trump. I pochi test che hanno provato a sondare questa realtà parallela la davano indietro di 5 o 6 punti percentuali. Harris parte comunque tremendamente svantaggiata, per il contesto avvilente in cui si sono cacciati i progressisti, e per i suoi stessi – scarsi – indici di popolarità.
La “versione femminile di Obama” negli anni ha visto sfiorire l’hype della sua ascesa. 56 anni, californiana figlia di una biologa indiana (arrivata negli Stati Uniti nel 1958 per dare un contributo alle ricerche genetiche sul cancro al seno), e dall’economista giamaicano Donald Harris. Il marito, Douglas Emhoff, è bianco, avvocato, ebreo. Harris è una cristiana appartenente alla chiesa battista nera, ma è stata educata dalla madre alla cultura induista e convive con l’ebraismo del marito. Insomma è un profilo multietnico e “multifaith”. Da procuratore capo della città di San Francisco, e poi alla guida del sistema giudiziario della California, ha danzato sulla storia degli ultimi anni, finendo risucchiata dal “lavoro sporco” affidatole infine da Biden, in particolare sulla gestione della crisi migratoria al confine (tema trainante della campagna di Trump e dei Repubblicani). Ha risalito la china occupandosi in prima persona della battaglia in difesa del diritto all’aborto. I suoi consensi, però, languono. Harris non sarebbe alla sua prima candidatura presidenziale, ma la prima volta aveva lasciato strada a Biden, che l’aveva poi scelta come vice. Era molto vicina a Beau Biden – il figlio del Presidente morto nel 2015 – “collega” procuratore generale in Delaware. Il piano originale prevedeva 4 anni da vice e poi il “trono”. Biden ha stropicciato tutto, prima candidandosi per un secondo mandato, e poi trascinandola in una rincorsa difficilissima che potrebbe comunque concludersi con un Trump bis.