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MiC, dal decreto Cultura alla cybersecurity: le risposte di Giuli al Parlamento

Dal decreto legge Cultura in procinto di essere varato a breve dal Consiglio dei ministri, al fondo per le librerie, passando per la situazione dei teatri e delle Fondazioni lirico-sinfoniche, fino al tax credit cinema, l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo e la diplomazia culturale. Sono i temi che ha affrontato il ministro Alessandro Giuli, nel corso dell’audizione davanti alle commissioni riunite Cultura di Camera e Senato, sulle linee programmatiche del MiC.

Mi sono insediato in un Ministero che nonostante le tempeste mediatiche lavorava, eccome se lavorava e seguito a farlo. E con uno staff che, malgrado un naturale cambio di squadra, era di altissimo livello in precedenza come lo è quello attuale“, ha detto Giuli prima di rispondere alle domande di deputati e senatori.

Questi, per punti, i temi affrontati da Giuli.

BIBLIOTECHE “E’ in gestazione un decreto legge Cultura che confido che entro fine anno, ma forse entro prima di dicembre, sarà discusso e approvato in Consiglio dei ministri. In questo decreto Cultura al fine di promuovere la lettura e sostenere la filiera dell’editoria libraria tornerà il contributo di 30 milioni di euro da assegnare alle biblioteche aperte al pubblico dello Stato e degli enti territoriali per l’acquisto di libri. Con questo cerchiamo di dare una risposta alle esigenze delle biblioteche e al tempo stesso a chi non avendo capacità di spesa può tornare ad alimentare anche la filiera dell’editoria”.

LIBRERIE “Al fine di favorire l’apertura di nuove librerie sul territorio nazionale da parte di giovani fino a 35 anni di età è istituito nel bilancio del MiC un fondo con una dotazione di 4 milioni di euro. Con un decreto del ministro saranno stabiliti i criteri e le modalità dei progetti finanziabili fino a 40 mila euro ciascuno. Il limite viene elevato a 50 mila per iniziative realizzate in comuni in cui non siano presenti librerie o in aree periferiche urbane”.

CARTA CULTURA Gli uffici del MiC “stanno lavorando in queste ore per sbloccare dopo 4 anni i fondi già presenti per la Carta Cultura: 20 milioni fermi da troppo tempo destinati all’acquisto di libri. Questo significa il massimo sforzo nelle condizioni date”.

MANOVRA Sulla Legge di Bilancio “per il 2025 – al taglio proposto dal Mef di 243 mln, circa il 7 per cento del bilancio complessivo – abbiamo ottenuto una riduzione del taglio attestandoci complessivamente a 147,6 mln, ovvero il 4,3 per cento. La cultura ha resistito strenuamente, sostenere quindi che il MiC sia stato commissariato da Giorgetti non corrisponde al vero”.

SPETTACOLO DAL VIVO “Una settimana fa, oltre alle risorse stanziate nel Dl Coesione per il Sud Italia, abbiamo destinato 10,5 mln con appositi decreti al sostegno per mezzo di bandi pubblici di attività di spettacolo dal vivo volte a promuovere progetti di inclusione sociale, di riequilibrio territoriale e tutela occupazionale, nonché a valorizzare il patrimonio culturale attraverso le arti performative nelle aree periferiche delle città metropolitane”.

INDENNITA’ DI DISCONTINUITA’ “Vorrei far notare che in Legge di bilancio siamo intervenuti già per migliorare l’indennità di discontinuità. Lo so, si può fare di più, ma sulle condizioni date quello che posso assicurare è che non è finita così. Ci sarà una discussione e proseguiremo nel confronto con l’Inps e con il ministero competente per migliorare la norma che è migliorabile come ogni norma”. 2X1000 “Il 2 per mille al Terzo settore è un tema delicato, importante e annoso, ci sono delle criticità oggettive segnalate degli uffici. Vogliamo reinserirlo? Bisogna immaginare di arrivare a un punto di approdo che se non è il 2 per mille si avvicina al 2 per mille. E’ importante ragionare insieme, questo è un lavoro che va fatto in sede parlamentare, il ministero può dare dei suggerimenti”.

CYBERSICUREZZA Sul tema della cybersecurity “non mi sfugge che in questo momento esiste un problema serio all’interno del sistema informatico e di difesa. Il Ministero è attrezzato, va rafforzato questo sistema. All’interno della riorganizzazione del MiC esiste una Dg Digitalizzazione e comunicazione, esiste quindi il veicolo e ci si sta lavorando. C’è la necessità di rafforzare la sicurezza informatica e in generale di avere un’attenzione e una serie di consiglieri strategici alla sicurezza informatica relativa ai beni materiali e immateriali”.

LAVORATORI DELLA CULTURA “Vogliamo creare graduatorie collegate al merito, all’anzianità di servizio, allo stato di famiglia: questo va fatto, in passato questo non è avvenuto. La tutela del lavoratore, dei precari, delle persone poco pagate è al centro delle nostre considerazioni e una Legge di Bilancio così severa non ci impedirà di lavorare su questo tema”.

CINEMA E TAX CREDIT “Non c’è nessun sovietismo”, l’idea di redistribuire una parte dei ricavi “significa fare redistribuzione e perequazione. Lo Stato rimette in circolazione i soldi, partecipa al successo dei ricchi per dare ai meno ricchi: si incentivano le grandi produzioni, i grandi successi che vanno oltre la percentuale di tax credit erogata concedono qualcosa al sistema”. Inoltre, “questa mattina è arrivata la comunicazione che la Corte dei Conti ha registrato il decreto sul tax credit internazionale. Questo è un bel risultato perché non è che va a premiare i grandi produttori stranieri, semplicemente fa dell’Italia un grande attrattore di produttori stranieri che vengono a girare in Italia con maestranze italiane. Il fatto che sia stato autenticato proprio oggi è una buona notizia per il cinema in generale”.

FONDAZIONI LIRICO-SINFONICHE Sulle Fondazioni lirico-sinfoniche “ci sono delle distinzioni di ruoli che sono sopraggiunte tra direttore generale e direttore artistico, c’è l’immissione della figura del direttore artistico under 30, ma non c’è nessuna volontà di comprimere il raggio d’azione delle direzioni artistiche. C’è semplicemente bisogno di fare una cosa che non era mai stata fatta prima”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in audizione presso le Commissioni Cultura di Camera e Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero. “Stiamo provando a inserire delle regole, a fare un esperimento regolativo in cui si prova a inserire e a promuovere delle giovani figure che dovranno imparare il mestiere di direttore artistico, si cerca di coinvolgere maggiormente i Consigli di amministrazione, si cerca di premiare il merito, di avere un controllo un po’ più rigoroso della spesa. Ma lo si fa con delle deroghe ben precise, la scrittura non è così puntigliosa, perché le maglie sono abbastanza larghe quando si fa un esperimento normativo, proprio perché l’idea di coercizione deve essere tenuta lontana”, ha aggiunto Giuli che ha proseguito: “Il direttore artistico avrà la possibilità non solo di dirigere un teatro, ma anche di fare le sue regie al di fuori del teatro, di farle con tre mesi rinnovabili sulla base di un dialogo con il Cda. Quello che si inserisce in questa riforma è un criterio di verifica più tracciabile sui capitoli di spesa, ma non si intende assolutamente comprimere le libertà. I soprintendenti e i direttori artistici dei teatri avranno la possibilità di fare altro, non vengono costretti in un ruolo ultra manageriale e ammanettati al proprio teatro, tutt’altro. Se non sono così bravi è evidente che faranno meno regie e saranno più presenti all’interno del teatro. E’ un esperimento perfettibile con una proiezione di tre anni: se il sistema funziona ci diremo che buona riforma, se il sistema non funziona ne riparleremo. Tutto è perfettibile”. E ancora: “I rapporti con i rappresentanti delle Fondazioni liriche sono stati avviati, non è vero che ci sono Fondazioni liriche in rivolta e non è vero che ci sono scioperi: la situazione è perfettamente ordinata”.

DIPLOMAZIA CULTURALE “Gli istituti italiani di cultura vanno sostenuti, bisogna impostare un lavoro di rafforzamento all’interno del percorso della Legge di bilancio. Bisogna centralizzare i rapporti e stabilire delle connessioni forti”. Una cosa su cui il Ministero della Cultura “sta già lavorando è pensare a monte che le mostre che vengono ideate dai direttori, presidenti e comitati scientifici devono avere requisiti fondamentali, devono cioè rappresentare le identità italiane nel loro complesso ed essere un grande biglietto da visita della cultura italiana all’estero attraverso le ambasciate e gli istituti italiani di cultura che hanno bisogno di una dotazione maggiore, inevitabilmente. Su questo, invito tutti a lavorare concordemente in sede parlamentare per sostenere la diplomazia culturale”.

Il MiC, ha assicurato il ministro, “sta ottenendo grandi risultati dal punto di vista della centralità italiana nella diplomazia culturale. Stiamo lavorando in condizioni di centralità e con grandi aspettative da parte dei nostri interlocutori” (CULT).

 

 

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